Ci prova con una lucciola, 21enne
accusato di violenza sessuale

Pretendeva una prestazione sessuale gratuita da una lucciola romena e per raggiungere il suo scopo non aveva esitato a minacciarla con una pistola (rivelatasi poi giocattolo). Una contestazione che gli è valsa l'accusa di violenza sessuale, con la quale un ventunenne residente in città è finito davanti al gup Bianca Maria Bianchi, che ieri lo ha ammesso al rito abbreviato rinviando la discussione ad aprile.

Quel che fa specie in questa vicenda, che resta squallida al di là di ogni esito processuale, è il teatro della presunta violenza: l'ex cimitero di Redona, chiuso dal lontano 1962 e diventato rifugio di sbandati. Loculi usati come giacigli, erbacce, prostitute che lo usano sistematicamente come camera da letto: un degrado che nell'ottobre scorso aveva scomodato perfino l'assessore alla Sicurezza, Cristian Invernizzi. L'episodio era accaduto la sera del 4 giugno scorso. Erano le 23,30 e il giovane s'era presentato col suo scooter in via Gemelli, una traversa di via Corridoni.

Qui aveva abbordato una lucciola romena di 21 anni, pattuendo una prestazione sessuale per 30 euro. La prostituta lo aveva guidato all'interno del vicino ex camposanto, dove era accaduto il fattaccio. La giovane ha raccontato che lui aveva cominciato a palpeggiarla senza prima pagare: lei lo aveva stoppato, niente sesso fino a quando non sarebbero comparsi i 30 euro. Così il ventunenne avrebbe estratto la pistola e gliel'avrebbe puntata alla tempia, insultandola e spacciandosi per poliziotto in borghese.
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