Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 04 Febbraio 2010
Il vescovo visita il Patronato
Commosso incontro coi ragazzi
Un ragazzo orientale che parlando a fatica ha detto il suo essere felice di trovarsi con i suoi compagni di classe. «Mio padre lavorava qui, sei anni fa io e mia mamma siamo potuti venire a Bergamo a vivere con lui. Loro vogliono tornare in Costa d'Avorio, io quando sarò grande mi fermerò a Bergamo», ha detto una ragazza. E un allievo proveniente dal Ghana: «Mio padre lavorava a Bergamo, con la mamma sono arrivato qui sette anni fa. Mi trovo bene, imparo un lavoro, ho trovato degli amici. Vorrei tornare una volta in Ghana per salutare mia nonna».
Il vescovo si è rivolto ai ragazzi, ma non ha trovato le parole, l'emozione davanti a quei visi che diventano adulti, che coltivano una speranza è stata forte. È scattato l'applauso. Il vescovo ha ringraziato i ragazzi e i loro insegnanti e ha detto: «Voi state testimoniando una grande speranza. Non per le parole che dite…, è nella vostra stessa vita, nella vostra persona che si manifesta la speranza… Siatene consapevoli».
La visita è continuata nei laboratori per tutta la mattina. Con il vescovo, il superiore del Patronato, don Giuseppe Bracchi, il direttore del centro di formazione, don Alessandro Messi, e i responsabili dei diversi settori. E nella falegnameria il regalo al vescovo: un tavolo in legno con le panche per sei posti da mettere in giardino, tutto in legno di iroco, legno pregiato. Donato al Patronato da un ex allievo, in quantità sufficiente a garantire il lavoro di quest'anno: il donatore è un ex allievo, un ragazzo di don Bepo.
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