Foibe: la giornata del ricordo
Il programma di mercoledì 10

Una bambina che porta una valigia con la scritta «Esule Giuliana n° 30001». Questa la fotografia emblematica scelta dall'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) per onorare la ricorrenza del giorno del ricordo della tragedia delle foibe e dell'esodo da Istria, Fiume e Dalmazia, celebrata ogni anno il 10 febbraio.

Il fitto calendario delle iniziative in programma vedrà, mercoledì 10, alle 15, al parco Rimembranze della Rocca, la deposizione di una corona da parte della autorità al monumento ai Martiri delle foibe, mentre alle 16, alla sala consiliare di Palazzo Frizzoni, si terrà l'incontro dal titolo «L'esodo» con gli interventi del commendator Vincenzo Barca (esule da Fiume), del cardiochirurgo Lucio Parenzan (esule piranese), del dottor Giancarlo Taddei (che ricorderà la figura del dottor Antonio Smojver) e di Ettore Tacchini, che porterà un saluto del mondo degli avvocati.

Anvgd, Provincia di Bergamo e Ufficio scolastico provinciale hanno previsto inoltre per venerdì 12, all'auditorium provinciale del liceo Mascheroni, la proiezione del film «La città dolente», che narra la vicenda di una giovane famiglia sullo sfondo dell'esodo degli italiani da Pola. Sabato 13, alle 10.30, alla chiesa della Clementina (che era situata all'interno del Campo profughi), verrà celebrata da don Roberto Zanini una Messa in ricordo, con la partecipazione del Coro Orobico del Gruppo Alpini di Boccaleone.

Mercoledì 10 invece a Seriate, dopo la celebrazione della Messa nella chiesa parrocchiale, verrà deposta una corona al cippo, in pietra d'Istria, dedicata ai Martiri delle foibe, che verrà inaugurato nell'occasione, e si terrà un incontro nella sala consiliare a cui parteciperanno il sindaco e gli studenti dei licei Lussana e Mascheroni, che presenteranno il lavoro da loro svolto per il concorso regionale «L'esodo e l'accoglienza in Lombardia».

Infine, sempre mercoledì 10, alle 20,30, al Caffè d'Autore di Nembro si terrà una mostra sulle «foibe, esodo e confini orientali» con una conversazione con Carlo Capeti, autore della mostra.



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