La Regione: sì ai cassintegrati
al lavoro negli uffici giudiziari

I lavoratori in cassa integrazione potranno rafforzare le proprie competenze professionali lavorando negli Uffici giudiziari della Lombardia. Lo stabilisce un protocollo d'intesa che Gianni Rossoni, assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro ha sottoscritto lunedì 8 febbraio con Ruggero Pesce e Alfonso Ignazio Marra, presidenti delle Corti di Appello di Milano e Brescia, che sono rappresentative di tutti gli Uffici Giudiziari della Lombardia.

«Con questo protocollo - commenta l'assessore Rossoni - raggiungiamo due obiettivi: ampliamo la possibilità per i lavoratori cassintegrati di acquisire competenze con una formazione sul campo e diamo l'opportunità ai tribunali lombardi di sopperire alle carenze di personale che svolge attività di ordinaria amministrazione».

Il documento prevede dunque «di sperimentare nuove modalità di rafforzamento delle competenze e di "training on the job" (formazione sul campo), da realizzarsi negli Uffici giudiziari lombardi, con il coinvolgimento dei lavoratori in Cassa integrazione guadagni, destinatari di una politica attiva». Di quei lavoratori in Cassa integrazione, cioè, che hanno richiesto e ottenuto la "dote lavoro" e che quindi usufruiscono anche di un percorso formativo.

«Regione Lombardia - spiega Gianni Rossoni - darà adeguata informazione agli operatori, accreditati per i servizi al lavoro, dell'opportunità offerta dal protocollo; contemporaneamente le Corti d'Appello lombarde forniranno agli stessi operatori i profili professionali che necessitano al loro interno. La formazione, cui il lavoratore sarà chiamato in virtù della politica attiva, si terrà "sul campo", cioè direttamente negli uffici giudiziari, secondo mansioni utili agli stessi uffici e a chi le svolgerà. In questo modo, aiutiamo la giustizia a lavorare più spedita e le persone ad acquisire competenze da spendersi poi nella ricerca di un lavoro presso studi d'avvocati e commercialisti».

L'attuazione del Protocollo sarà soggetta a valutazione e monitoraggio costante e prevede una verifica finale fissata al 31 dicembre prossimo, in funzione di un eventuale rinnovo e prosecuzione.

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