Treviglio, l'autopsia conferma
etiope ucciso con un colpo in testa

Daniel Teferi, il 35enne trovato morto la mattina del 6 febbraio sul binario numero 5 della Stazione Centrale di Treviglio, è stato ucciso: l'autopsia eseguita martedì - che pure non ha sciolto i dubbi su cosa sia avvenuto - ha comunque confermato che la ferita presente sulla fronte è compatibile con una provocata da un gesto violento e che sul corpo della vittima non ci sono altre lesioni che possano far pensare a lesioni di altre organi vitali. Sul fronte delle indagini non ci sono novità, ma ormai la pista degli inquirenti si è indirizzata verso quella dell'omicidio.

Intanto sono emersi alcuni particolari sulla vita di Daniel Teferi.

L'uomo era nato ad Adis Abeba, ma all'età di 11 anni si era trasferito ad Asmara, in Eritrea, dove ha vissuto fino al 2006, anno in cui è venuto in Italia. In Eritrea, ha lasciato la mamma, la moglie e una  figlia di nove anni.

Daniel Teferi viveva a Bergamo con una cugina, Israel, 33 anni, barista in un locale pubblico di Milano. E proprio con la cugina, Daniel aveva trascorso la serata di sabato in un bar di Porta Venezia a Milano: lei aveva bevuto un caffè, lui una birra. "Mi sembrava il solito Daniel di sempre - ha raccontato la donna agli amici -, tranquillo, senza particolari preoccupazioni. Ha detto che avrebbe dormito da amici a Milano e che la mattina presto sarebbe rientrato a Bergamo. Di solito prendeva il pullman, non capisco come mai questa volta abbia preso il treno e sia finito alla Stazione Centrale di Treviglio".

Fino a qualche mese fa, Daniel Teferi - in Italia  con regolare permesso di soggiorno - aveva lavorato come elettricista per una ditta di Lecco,, ma attualmente era disoccupato. In Europa, Teferi aveva altre tre sorelle, che attualmente vivono in Svezia.

Sabato mattina la polizia scientifica del commissariato trevigliese aveva sequestrato una spranga in ferro, sporca di sangue, lunga un metro, con un diametro di 5 centimetri e sulla sommità ha una base quadrata larga 12 centimetri: si tratta di una parte di uno dei pali che vengono utilizzati proprio nei cantieri per costruire le impalcature.

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