Berbenno dà l'addio a Manzoni
Ancora grave la compagna

Un'accorata preghiera per Laurent Manzoni, morto in una casa di via Europa a Berbenno, e una forte invocazione per la compagna Mercedes Céspédés, 45 anni, ricoverata all'ospedale di Melzo. Così la comunità di Berbenno ha voluto dare il proprio saluto al 41enne ucciso dal monossido di carbonio, esalato da una stufetta a gas, ricordando nello stesso tempo la compagna che appare ancora in gravi condizioni, anche se ha dato timidi segni di risveglio.

Alla cerimonia funebre tutta la gente del paese ha voluto essere presente, stringendosi attorno al dolore di familiari e parenti, alcuni dei quali giunti dalla Francia. La liturgia - iniziata alle 14,30 - è stata presieduta da don Roberto Belotti che ha tratteggiato un profilo della vittima e il tragico destino

I due erano arrivati dalla Francia a Berbenno con alcuni familiari per tumulare le ceneri del papà di Laurent, Nazareno Manzoni, 72 anni, morto a Lione il 26 gennaio. Sabato sera dopo aver cenato con il fratello Thierry e gli zii, avevano raggiunto la stanza da letto al piano superiore della casa. Per scaldare la stanza dove non c'è riscaldamento, Laurent tre ore prima aveva acceso un stufetta a gas portata dalla Francia. Prima di coricarsi con la compagna aveva spento la stufa, probabilmente difettosa. Laurent è passato dalla vita alla morte senza accorgersi, invece Mercedes si è sentita male, ma non è riuscita a dare l'allarme.

Dopo il rito funebre la salma di Laurent è stata tumulata nel cimitero di Berbenno, in una cappella di famiglia, assieme alle ceneri del papà.

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