Nuova sede della Provincia
Il vincitore è sempre Isozaki

Arata Isozaki ha (ri)vinto la gara per la progettazione della nuova sede della Provincia. È questo l'esito del lavoro di riesame del concorso, imposto dal Tar di Brescia lo scorso giugno alla Provincia, in accoglimento del ricorso dello studio bolognese Cuccinella. Un epilogo assolutamente scontato, che lunedì verrà ratificato dalla giunta provinciale. La sentenza dei giudici amministrativi bresciani non aveva mai messo in discussione la validità della gara, annullando però i verbali relativi alla selezione dei 10 concorrenti ammessi alla fase finale, assumendo la presenza di un vizio rappresentato dalla carenza di motivazione.

In sostanza era stato rilevato come nel verbale della giuria non ci fosse un'adeguata formulazione dei criteri che avevano portato alla scelta, tale così da ricostruirne l'iter logico: una sommaria spiegazione dei motivi alla base dell'esclusione dei restanti 110 concorrenti. Tra cui lo studio bolognese, ovviamente. Come dire che le lancette dell'orologio sono tornate indietro al 29 gennaio 2009, giorno della scelta dei magnifici 10.

Via Tasso prima ha deciso di non fare ricorso al Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar, giudicando comunque ben fondate le motivazioni del dispositivo, poi lo scorso novembre ha riconvocato la giuria presieduta dall'ex rettore Alberto Castoldi, per ricominciare il lavoro. O meglio, spulciare nei verbali per mettere nero su bianco le motivazioni già note (ai giurati) delle 110 esclusioni, da esplicare una per una. Un iter dove una cosa è stata chiara da subito: l'esito finale della gara non poteva essere in discussione. Il vincitore era e sarebbe rimasto il pool guidato dall'archistar giapponese Arata Isozaki, composto tra gli altri dal bergamasco Attilio Gobbi.
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