Rapinò e ferì ragazza di 18 anni
Il pm: 28 mesi, condannato a 36

Aveva rapinato una diciottenne sorprendendola fuori casa e per portarle via la borsetta l'aveva anche ferita con un coltellino svizzero. Poi aveva tentato un'estorsione telefonando con il cellulare rubato alla ragazza della madre domadando 300 euro per restituire il bottino. Ma all'appuntamento si era presentati gli agenti della questura e l'avevano arrestato.

Mercoledì 17 febbraio il trentunenne originario di Palermo e residente ad Azzano San Paolo, accusato di rapina a mano armata e tentata estorsione, ha scelto di essere processato con il rito abbreviato nell'udienza preliminare (gup Vittorio Masia).

Ebbene, la richiesta del pm Maria Mocciaro è stata di 2 anni e 4 mesi, la difesa ha invece domandato l'assoluzione valutando l'imputato incapace di intendere e di volere. In realtà la perizia ha stabilito che il trentunenne è parzialmente incapace di intendere e di volere. Nonostante ciò, è stato condannato a 3 anni, ovvero 8 mesi in più di quanto richiesto dal pm.

L'imputato si sarebbe detto pentito del fatto che non rifarebbe.

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