Prima violenta l'ex moglie
Poi: «dai la colpa all'amante»

Un commerciante di 43 anni della Bassa bergamasca, è finito in carcere con l'accusa di aver picchiato e violentato la moglie dalla quale vive separato. È stata la donna, una trentaseienne che abita nel Basso Sebino, a denunciarlo. L'episodio, che presenta ancora molti punti da chiarire, sarebbe accaduto nei giorni scorsi in una zona appartata di Predore.

La situazione è ingarbugliata e alla fine bisognerà capire chi dice il vero. La donna racconta di vivere separata dal marito da 4 anni (anche se non c'è un atto legale di separazione) e di avere una relazione con un altro da più di un anno. Il marito ribatte che vive ancora insieme alla donna, anche se «a singhiozzo». Il fattaccio sarebbe nato una sera, quando lui vede scendere lei dalla macchina dell'altro. Marito e moglie si ritrovano su un'auto per dei chiarimenti sentimentali. Raggiungono una zona appartata di Predore dove il discorso, secondo le accuse, sarebbe degenerato.

Stando alle contestazioni, l'uomo le avrebbe sferrato un pugno così violento da farle saltare la protesi dentaria e poi l'avrebbe costretta a un rapporto sessuale. Poi l'avrebbe accompagnata all'ospedale di Iseo (Brescia) e qui, secondo l'accusa, si sarebbe macchiato di un terzo delitto: violenza e minacce per costringere a commettere un reato.

Stando alle contestazioni, il 43enne avrebbe obbligato la donna a raccontare ai medici del pronto soccorso che a sferrare il pugno era stato l'amante di lei. Della violenza sessuale nel referto con cui la 36enne viene dimessa nella notte non c'è traccia. Il mattino successivo è l'amante a segnalare l'episodio ai carabinieri. L'uomo racconta che il marito della donna l'ha picchiata costringendola poi ad attribuire la colpa a lui, all'amante.

Nel pomeriggio la signora viene convocata in caserma, dove racconta che, sì, a menarla era stato il coniuge. Neanche in questo caso, secondo i particolari emersi dall'indagine, la donna avrebbe parlato della violenza sessuale subita. L'abuso infatti compare in serata, quando la 36enne, stavolta senza il marito, si ripresenta all'ospedale di Iseo raccontando della violenza sessuale.  Ai medici, però - sempre stando alle indiscrezioni - dice che l'autore è l'amante.

Il mattino successivo la donna presenta denuncia ai carabinieri: contro il marito.

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