Ridurre le emissioni di Co2:
49 Comuni scendono in campo

Sei milioni di tonnellate di Co2: è la quantità di biossido di carbonio mediamente emessa in Lombardia. Trenta milioni sono prodotti dai grandi impianti industriali, i restanti 36 causati dal riscaldamento di edifici pubblici e privati o dalle emissioni di edifici industriali, da trasporto pubblico e privato, illuminazione pubblica, macchinari e attrezzature industriali e del terziario, tutti gli strumenti che consumano energia (pubblici, privati e del terziario), agricoltura.

È su questa quota che i Comuni sono chiamati a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Unione Europea: riduzione del 20% della Co2 entro il 2020. Un obiettivo che i 38 Comuni della Valle Brembana si sono già prefissati aderendo alla Covenant of major (Patto dei sindaci) a cui si sono aggiunti 9 comuni della Val Seriana e due dell'hinterland cittadino (Pedrengo e Scanzorosciate).

Coordinatore del progetto è Antonello Pezzini del Comitato economico e sociale europeo che ha analizzato i dati relativi alle emissioni di Co2 relative ai Comuni aderenti al patto evidenziando la quantità di Co2 per abitante riferiti all'anno 2005, anno che deve essere preso come riferimento. I dati sono quelli raccolti dall'Arpa.

«Secondo le statistiche europee la Co2 deriva per il 40% dal riscaldamento delle abitazioni, per il 38% dai trasporti e per il 22% dall'industria. Per la nostra regione la media di Co2 per abitante raggiunge le 4 tonnellate equivalenti» spiega Pezzini. La Co2 essendo un gas si misura in tonnellate equivalenti che corrispondono al peso di 300 tonnellate. «A causa delle polveri sottili si muore, forse questo la gente non lo sa, ma è una realtà. Ridurre le concentrazioni di anidride carbonica non è solo vantaggioso per l'ambiente, ma anche per la salute dei cittadini».

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 13 marzo

Nell'allegato le concentrazioni Comune per Comune

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