Giunta: fondi per gli stranieri
La Lega non vota la delibera

Differenti vedute sulle politiche sull'immigrazione, diciamo così. La Lega tra attendismo e oltranzismo, il Pdl più propenso a non disfare necessariamente per partito preso tutto quanto ereditato dai predecessori. Di centrosinistra e non solo. Fatto sta che due Giunte orsono, il Carroccio si è sfilato in modo abbastanza clamoroso da una delibera in materia.

L'oggetto del contendere è la 90/2010, a capo dell'assessorato alle Politiche sociali, retto da Leonio Callioni, e recita testualmente: «Partecipazione del Comune al bando per la presentazione di progetti destinati agli interventi per l'area dell'immigrazione, dell'integrazione e dell'inclusione della popolazione straniera presente sul territorio. Cofinanziamento regionale dei programmi annuali per l'immigrazione, anno 2009, ripartito alle Asl con decreto 13.995 del 15 dicembre 2009 della Direzione generale Famiglia e Solidarietà sociale», iscritta al punto 16 dell'ordine del giorno di mercoledì 10 marzo.

In termini economici si tratta di circa 30 mila euro di fondi intercettabili, a fronte di una partecipazione di Palafrizzoni di circa il 10 per cento. In termini politici, il verbale della Giunta offre un coup de théâtre mica male. Al numero 15 tra parentesi si legge testualmente: «Gli assessori Facoetti, Invernizzi, Bandera e Saltarelli si allontanano dall'aula».

Segue la trattazione e l'approvazione della delibera numero 16, e prima della 17 si legge (sempre tra parentesi): «Rientrano in aula gli assessori Facoetti, Invernizzi, Bandera e Saltarelli». Ovvero i 4 in capo al Carroccio, compreso il segretario provinciale Cristian Invernizzi. Difficile far passare l'assenza per un impedimento collettivo e contemporaneo, più facile che si tratti di un mal di pancia: ma il virus intestinale di quei giorni di metà marzo c'entra poco, qui è tutto politico.

«Perché non l'abbiamo votata? Come perché? Prima di prendere posizione su temi di questa natura aspettiamo di vedere i risultati» è il primo commento di Invernizzi. «Intendiamoci, non siamo contrari, aspettiamo: non ci sentivamo di bocciarla, ma nemmeno di dare il via libera. L'abbiamo fatto presente e quindi ci siamo assentati dall'aula».

Se in modo reale o virtuale non è lecito sapere, perché pare che sia prassi in questi casi limitarsi ad indicare a chi verbalizza la propria intenzione di non partecipare al voto, pur senza uscire dalla sala Giunta. E difatti, da qualche verifica, nessun assessore pare ricordarsi di un'uscita in massa del quartetto leghista.

Nemmeno Callioni: «Confesso che mi è sfuggito» è il suo primo commento. Quanto meno diplomatico. «Vero che la Lega su aspetti delicati come l'immigrazione è molto attenta, e spesso sottolinea all'assessore la necessità di riferire puntualmente sull'argomento, così come ha fatto sulla costituzione dell'Ufficio cooperazione internazionale, tra l'altro previsto per legge».

E tra l'altro presentato ai giornalisti da Callioni proprio quel pomeriggio. «Diciamo che i leghisti sono più tendenti a voler rompere con alcune situazioni in tema di politiche sociali che abbiamo ereditato dalla passata amministrazione. Ma non solo da loro, e per questo penso che le politiche sociali non possano cambiare rotta secondo il colore politico. Gli stranieri sono nella città, e questo è un dato di fatto: non spetta alle politiche sociali parlare di sicurezza o irregolari. Io ho una storia alle spalle, e so che per queste cose servono chiarezza e serietà, e non slogan».

Salomonico il sindaco Franco Tentorio: «La Lega aveva chiesto di approfondire il progetto, ma i tempi tecnici per accedere al finanziamento non lo consentivano. Quindi hanno preferito non votare, ma nessun problema». Posizioni ben chiare quindi, e per nulla vicine. Proprio no.
 Dino Nikpalj

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