Troppo avanti con gli esami
l'Università le annulla una prova

Il regolamento è il regolamento, e in quanto tale va rispettato, anche se nel caso specifico il mancato rispetto delle norme non ha creato alcun danno, se non alla diretta interessata, rimasta per lo meno beffata. La vicenda ha due protagonisti, da un lato l'Università di Bergamo, dall'altro la dottoressa Paola Bernardi Locatelli, 24enne bergamasca già laureata con lode in Archeologia all'Università di Milano, impiegata in uno studio di consulenza del lavoro, iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza, nonostante gli impegni lavorativi e quelli sportivi (atleta mezzofondista, già nazionale Juniores).

La giovane donna riesce a effettuare per tempo tutti gli esami. Anzi, li finisce prima del tempo, tanto che a gennaio si ritrova ad avere finito tutti gli esami del III anno frequentabili nel primo semestre. Cosi a marzo decide di iscriversi agli esami che le mancano, ma l'Università le annulla un esame effettuato prima che finisca il II semestre e non le fa fare altri 3 esami perchè in anticipo sui tempi.

«Vorrei segnalarVi come l'Università di Bergamo premia gli studenti - per di più lavoratori - che oltre ad essere in pari con gli esami intendono finire il prima possibile l'università» ascrive in una lettera inviata in redazione. «Ho 24 anni, una laurea con lode in archeologia in tasca e, dal momento che lavoro presso uno studio di consulenza del lavoro, ho deciso di iscrivermi a Giurisprudenza all'Università di Bergamo. Non senza sacrifici sono in pari con gli esami, anzi, a gennaio di quest'anno ho già sostenuto tutti gli esami previsti dall'annualità per il primo semestre. Così - senza che il sistema di iscrizioni on-line mi vieti di iscrivermi agli esami- inizio a sostenere gli esami del secondo semestre in anticipo. Gli esami vengono regolarmente registrati sul libretto, prendo giorni di permesso studio per sostenere altri esami, finchè ieri mi viene comunicato dalla segreteria studenti che mi è stato annullato un esame perchè in anticipo sui tempi. Tengo a precisare che, proprio ieri, mi sono recata in università per sostenere un esame alle 14, congedandomi dal lavoro con l'apposito permesso. Solo attorno alle 17 mi è stato comunicato che non potevo sostenere nè quell'esame nè gli altri due che avevo in programma. Il bilancio della mia giornata? Ore di lavoro perse a fare anticamera in attesa di comunicazioni ed ore e ore di studio gettati al vento. Senza dimenticare la beffa di vedersi cancellare un esame passato a gennaio e già verbalizzato sul libretto. La mia sensazione è che in Italia si premino fannulloni e fuori corso... E' per questo che scrivo al Vostro giornale, nella speranza che venga posto in rilievo come, nel nostro paese, burocrazia e cavilli distruggano le giornate di tutti noi».

Paola ha avuto anche un incontro con la preside di Facoltà, Barbara Pezzini, ma la situzione non si è sbloccata: il regolamento va rispettato - questo il senso dell'incontro -, provi a parlare con il docente per vedere se è possbile trovare un soluzione. L'incontro - fa sapere Paola - ci sarà nei prossimi giorni, ma la delusione è grande.

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