Elezioni: cinque anni di voti
in un continuo valzer di sigle

Se è vero che ogni passaggio elettorale fotografa l'evoluzione del quadro politico di un Paese, l'analisi delle diverse elezioni, anche solo degli ultimi cinque anni in città e provincia, conferma quella «transizione infinita» del nostro sistema politico della quale si parla da tempo.

Negli ultimi anni sono nati e scomparsi partiti, si sono fatte e disfatte alleanze. Non solo: dal 2005 sembra esserci stata una lunga, interminabile campagna elettorale. Gli elettori, tranne che nel 2007, sono stati chiamati al voto tutti gli anni: per le regionali, le politiche, le europee, le amministrative. Senza contare i referendum. Alcune costanti sembrano, comunque, riproporsi, come i due blocchi di centrodestra e centrosinistra, pur con varianti interne, e la presenza della Lega Nord, il partito, ormai, più longevo di questi ultimi vent'anni.

Alle regionali del 2005 l'alleanza di centrodestra, con candidato presidente Roberto Formigoni, è costituita da Forza Italia, Alleanza nazionale, Udc e Lega Nord. In città Fi ottiene il 28% dei consensi contro il 23,30 in provincia, Alleanza nazionale raccoglie l'8,22 in città e il 7,38 in provincia. L'Udc ottiene il 5,39% in città e il 4,90 in provincia. Il Carroccio raccoglie il 13,75% a Bergamo e il 25,36 in provincia.

Riccardo Sarfatti è il candidato del centrosinistra raccolto ne L'Unione costituito da: l'Ulivo, a sua volta formato da Margherita e Ds (27,5% in città e 22,38 in provincia), Rifondazione comunista (5,49 in città e 4,31 in provincia), i Pensionati (2,9% in città e 4,02 in provincia), L'Italia dei valori (2,02% in città, 1,88 in provincia), oltre ai Verdi e ai Comunisti italiani.

Nel 2006 si torna al voto per le elezioni politiche: vince Romano Prodi alla guida de L'Unione; perdono Silvio Berlusconi e il centrodestra. L'Ulivo rimane stabile con il 27,73% dei voti in città e il 22,68 in provincia; leggeri scostamenti anche per Rifondazione comunista, Idv e Comunisti Italiani. In città il centrodestra vede la flessione di Fi al 25,29%, l'incremento di An all'11,31 e dell'Udc al 7,47, la percentuale più alta del partito di Casini negli ultimi cinque anni. La Lega nord scende al suo minimo degli ultimi anni: il 10,10%. Ma in Provincia Fi guadagna salendo al 26,35; trend in crescita anche per An e Udc, mentre la Lega cala al 18,46.

Si arriva alle elezioni politiche del 2008, dopo l'interruzione traumatica della legislatura e la caduta del Governo Prodi. Nel frattempo il quadro politico è profondamente mutato: nel centrosinistra si chiude la stagione dell'Ulivo e nasce il Partito democratico di Valter Veltroni. Nel centrodestra Berlusconi e Fini danno vita al Popolo della libertà; ma nel contempo, si consuma lo strappo con l'Udc che esce dal centrodestra e si presenta da sola alle elezioni del 2008.

In provincia di Bergamo il Pdl ottiene il 29,01%, 6 punti percentuali in meno della somma dei voti di Fi e An di due anni prima, in compenso l'alleato Lega nord schizza al 31,15% guadagnando quasi 13 punti rispetto al 2006. Nel centrosinistra il Pd si ferma al 23,09%; l'alleato Idv raccoglie oltre il doppio dei consensi arrivando al 4,66%. L'Udc ottiene il 5%; la Sinistra arcobaleno, guidata da Fausto Bertinotti e che raccoglie le forze di sinistra, si ferma al 2,29 non riuscendo, poi, ad entrare in Parlamento. In città il trend è analogo, pur con percentuali diverse: il Pdl ottiene il 30%, la Lega raddoppia arrivando al 19,90, il Pd arriva al 31,26, l'Idv sale al 5,56, l'Udc ottiene il 5,35 e la Sinistra arcobaleno si ferma al 2,81%.

Nel 2009 si vota per le europee e le amministrative. In città alle europee il Pdl sale al 33,35%, la Lega si assesta sul 18,43, il Pd scende al 23,76, l'Idv sale al 6,68 e l'Udc si conferma al 5,48. Finita l'esperienza della Sinistra arcobaleno, Rifondazione ottiene il 2,52 e Sinistra e libertà il 3,12%. In provincia, sempre alle europee, il Pdl si assesta al 29,67, la Lega al 32,94, mentre il Pd scende al 16,74; crescono sia Udc che Idv. Da segnalare alle comunali in città l'affermazione delle liste civiche di Bruni con il 12,11% e di Tentorio con il 9, 27. Alle elezioni per l'amministrazione provinciale la Lega raggiunge il suo massimo con il 35,44% e il Pd il suo minimo con il 15,51, la Lista Bettoni ottiene l'8,79.

E arriviamo alle regionali di oggi. Sei i candidati in corsa per la presidenza del Pirellone: l'uscente Roberto Formigoni, sostenuto da Pdl e Lega, Filippo Penati, appoggiato da Pd, Idv, Sinistra libertà ecologia, Pensionati e Psi, Savino Pezzotta per l'Udc, Vito Crimi per Movimento 5 stelle, Vittorio Agnoletto sostenuto dalla Federazione della sinistra, Gianmario Invernizzi per Forza nuova che in provincia di Bergamo non ha presentato liste. Sono sessantotto i candidati per il Consiglio regionale e per i quali è possibile esprimere voto di preferenza, oltre a otto bergamaschi inseriti nei listini bloccati dei diversi candidati presidenti.
 Gianluigi Ravasio

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