Violenza all'ex cimitero di Redona
21enne condannato a un anno

E' stato condannato a un anno, con pena sospesa, il giovane sudamericano residente in città accusato di violenza sessuale nei confronti di una prostituta all'ex cimitero di Redona.

E' stato condannato a un anno, con pena sospesa, il giovane sudamericano residente in città accusato di violenza sessuale nei confronti di una prostituta all'ex cimitero di Redona.

Il pm Maria Cristina Rota aveva chiesto 3 anni in abbreviato davanti al gup Bianca Maria Bianchi, mentre il difensore Paolo Maestroni aveva chiesto l'assoluzione in quanto la ragazza aveva acconsentito al rapporto sessuale e quindi non si sarebbe trattato di violenza.

L'episodio si era verificato il 4 giugno 2009: secondo l'accusa, il giovane aveva preteso una prestazione sessuale gratuita da una lucciola romena e per raggiungere il suo scopo non aveva esitato a minacciarla con una pistola (rivelatasi poi giocattolo).

Una contestazione che gli era valsa l'accusa di violenza sessuale, con la quale il ventunenne era finito nel febbraio scorso davanti al gup Bianca Maria Bianchi che lo aveva ammesso al rito abbreviato.

La presunta violenza si era consumata all'ex cimitero di Redona, chiuso dal 1962 e diventato rifugio di sbandati, alle 23,30. Il giovane si era presentato col suo scooter in via Gemelli, una traversa di via Corridoni. Qui aveva abbordato una lucciola romena di 21 anni, pattuendo una prestazione sessuale per 30 euro. La prostituta lo aveva guidato all'interno del vicino ex camposanto, dove era accaduto il fattaccio.

La giovane ha raccontato che lui aveva cominciato a palpeggiarla senza prima pagare: lei lo aveva stoppato, niente sesso fino a quando non sarebbero comparsi i 30 euro. Così il ventunenne avrebbe estratto la pistola e gliel'avrebbe puntata alla tempia, insultandola e spacciandosi per poliziotto in borghese. Lui, difeso dall'avvocato Paolo Maestroni, al gip che lo aveva scarcerato aveva raccontato che la pistola, che teneva per giocare con un amico, gli era caduta accidentalmente e che, vedendola, la romena s'era spaventata. Sia come sia, i due erano scappati.

Lei fuggita, urlando e scalza, per la paura di finire male; lui dietro, spaventato dalle grida della donna e cercando di dileguarsi per non essere smascherato. La romena era riuscita a fermare un automobilista e a chiamare la polizia. Peggio era andata al giovane, bloccato dai viados che di sera stazionano in via Gemelli e consegnato agli agenti della Volante che avevano provveduto ad arrestarlo.

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