Ambivere, auto travolta dal treno
Conducente: «Salvo per miracolo»

E' uscito miracolosamente indenne un automobilista di 44 anni di Mapello che mercoledì alle 4.40 è stato travolto in auto da una motrice. E' successo al confine con Mapello, al passaggio a livello della linea ferroviaria Lecco-Bergamo, di fronte al ristorante «Sunto», dove alcuni operai stavano effettuando lavori di manutenzione.

Le sbarre del passaggio a livello erano alzate e un operaio era in piedi per fermare il traffico sul lato della Briantea. Sul lato opposto della strada, quello di Ambivere, da dove stava arrivando l'automobilista, non c'era nessuno. «Stavo andando a lavorare in un'industria di Mapello, dovevo fare il turno dalle 5 alle 13 - racconta l'operaio - Arrivato nei pressi del passaggio a livello, ho visto che c'era un uomo in piedi dall'altra parte, con una torcia in mano. Ho rallentato e mi sono avvicinato, finendo sui binari. Proprio in quel momento ho visto due fari rossi alla mia destra, quelli di una motrice che mi ha travolto in pieno».

Il treno, una motrice di manutenzione che trasportava materiale, procedeva a bassa velocità, ma l'impatto è stato comunque violento e ha distrutto l'auto, una Opel Zafira, sul lato del passeggero, prendendo in pieno la portiera. I vetri sono andati in frantumi e hanno ferito al volto il 44enne.

Una persona che si trovava al ristorante è uscita immediatamente e ha chiamato il 118, che ha inviato un'ambulanza. L'operaio è stato trasportato al policlinico di Ponte San Pietro, medicato e dimesso con una prognosi di 5 giorni per un trauma facciale e varie escoriazioni. «Solo per caso non è successa una tragedia - continua il 44enne - Se avessi avuto qualcuno, magari un bambino, sul sedile del passeggero, non voglio neanche immaginare cosa sarebbe successo».

L'uomo ha raccontato tutto ai carabinieri di Ponte San Pietro, intervenuti per i rilievi dell'incidente. La linea ferroviaria non ha subito interruzioni perchè la Opel è stata rimossa velocemente dai binari e la motrice è ripartita subito.

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