Truffa dello specchietto in città
Attenzione a una «Punto» nera

Era da un po' che in Bergamasca non si sentiva parlare della «truffa dello specchietto»: gli ultimi casi erano stati segnalati a Treviglio nell'agosto del 2009. Martedì mattina, alle 8, i truffatori sono tornati in azione a Bergamo, in via Santa Lucia.

La tecnica è sempre la stessa: il primo complice piega lo specchietto di un'auto in transito, il secondo la insegue e la ferma, mostrando il suo specchetto rotto e chiedendo il risarcimento del danno. Così è successo anche martedì: un automobilista che saliva da via Santa Lucia verso la galleria Conca d'Oro ha sentito un rumore sulla carrozzeria dell'auto ma non ha notato nulla di strano.

Arrivato allo sbocco della Galleria su viale Vittorio Emanuele è stato affiancato da un giovane su una Fiat Punto nera, che gli ha mostrato il suo specchietto rotto e gli ha chiesto di fermarsi. L'automobilista, stupito, ha accostato lungo il viale e ha notato che lo specchietto sul lato passeggero della sua auto era piegato all'interno, proprio come se avesse colpito qualcosa.

Il truffatore gli ha raccontato di essere stato urtato mentre era fermo in sosta in via Santa Lucia e gli ha chiesto 175 euro di risarcimento. Ha preso la constatazione amichevole ma poi ha cominciato a tregiversare, dicendo di avere fretta e di non avere una penna per compilarla. Tutto con toni pacati e convincenti, tanto che l'automobilista non si è minimamente insospettito.

I due hanno contrattato per un po' e alla fine l'automobilista, che non aveva tutti quei contanti con sè, gli ha dato 50 euro. Il truffatore, un giovane italiano, senza accento particolare e ben vestito, li ha presi e se n'è andato. Solo successivamente l'automobilista si è reso conto che si trattava di una truffa e ci ha pregati di avvisare i nostri lettori, in modo che non si facciano abbindolare. L'auto dei truffatori era una Punto nera e lo specchietto aveva il retro argentato.

La truffa dello specchietto è molto efficace: la maggior parte degli automobilisti, infatti, vista la modesta entità del danno, preferisce pagare direttamente piuttosto che ricorrere all'assicurazione. Ma è sempre meglio, consigliano le forze dell'ordine, compilare la constatazione amichevole e poi "riscattare" quanto la compagnia di assicurazioni ha risarcito alla controparte, evitando l'aumento delle classi di merito e, di conseguenza, del premio di polizza.

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