Cronaca
Domenica 18 Aprile 2010
«Hai il braccio ingessato?
E allora non viaggi in aereo»
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La donna, dovendo recarsi a Bari per un congresso, è partita con altri componenti di una delegazione con il volo delle 8,30 da Orio al Serio. «Per scrupolo - dice - ho chiesto al mio medico se potevo partire con il gesso al braccio e ha risposto che non c'era nessun problema. Quindi ho intrapreso il viaggio senza alcun certificato».
Ma il viaggio di ritorno, anzi l'approccio allo scalo di Bari, si è rivelato un'odissea. Mercoledì scorso si è presentata in tempo utile per decollare alle 22,30 con un velivolo della Ryanair, anche perché il mattino dopo era attesa al Centro Traumatologico Ortopedico di Milano per togliere il gesso.
«All'accettazione - racconta - la signorina mi ha chiesto se avevo il certificato medico. Ho risposto di no e a quel punto mi è stato detto che non sarei potuta partire. Allora, disperata, ho telefonato al mio ospedale e mi sono fatta mandare un fax. Su questo foglio, con tanto di intestazione del nosocomio, c'era scritto che ero autorizzata a prendere l'aereo. Ma all'accettazione hanno contestato che mancava la data sul foglio (c'era però sul fax), poi mi sono sentita dire che la firma era illeggibile e in ogni caso il comandante non voleva farmi volare».
Non è riuscito ad «aggiustare» la situazione nemmeno un medico, anche lui in attesa dell'imbarco, che è intervenuto dichiarandosi pronto a rilasciare un certificato. Alla fine la malcapitata è rimasta a terra. Si è recata alla guardia medica di Bari, portando con sé il fax, e lì una dottoressa ha rilasciato il tanto sospirato certificato. Così il 15 mattina alle 7 la donna ha preso un aereo per Linate, questa volta dell'Air One, senza ricevere alcun tipo di richiesta e alle 9,30 ha tolto il gesso all'ospedale di Milano. «Ma le regole - si chiede ora - non dovrebbero essere uguali per tutti?».
Francesco Lamberini
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