Festa della Liberazione a Bergamo
Contestati il sindaco e l'Esercito

Piccolo momento di tensione durante la cerimonia per il 65° anniversario della Liberazione quando un gruppetto di manifestanti ha contestato il sindaco Franco Tentorio al momento della deposizione delle corone d'alloro al monumento al Partigiano. I giovani avevano uno striscione con scritto «Contro la militarizzazione del territorio - Via l'Esercito dalle strade» e hanno lanciato fischi e grida. E' partito anche un fumogeno, ma senza creare problemi. Presenti anche una dozzina di donne dell'associazione «Donne in nero» che portavano cartelli contro tutti i conflitti.

Per il resto della mattinata la cerimonia per il 25 aprile si è svolta come da programma: il corteo ha creato solo qualche problema al traffico tra le 10.15 e le 11, quando è partito dalla stazione di Bergamo per arrivare in piazza Vittorio Veneto, dove c'erano già molte persone ad attendere. C'erano bandiere dei partiti, soprattutto di centrosinistra, rappresentanze dei tre sindacati, labari e gonfaloni delle associazioni partigiane.

Alle 8.45 la cerimonia si è aperta con una messa al cimitero civico, nel campo dei Caduti per la libertà, e la deposizione di corone d'alloro. Alle 9.45 in Rocca c'è stata la deposizione di corone d'alloro alle lapidi che ricordano i Caduti per la libertà e i Caduti nei campi di concentramento e al monumento ai Caduti della Divisione Legnano e dell'Esercito di liberazione italiano 1943-1945.

Alle 10 i partecipanti al corteo hanno cominciato a riunirsi nel piazzale della stazione e 15 minuti dopo si sono mossi lungo viale Papa Giovanni XXIII per arrivare in Piazza Vittorio Veneto, dove si è tenuto l'omaggio delle autorità e delle rappresentanze alla Torre dei Caduti e al monumento al Partigiano, con deposizione di quattro corone d'alloro: è stato in quel momento che il gruppetto di manifestanti ha contestato il sindaco e l'Esercito.

Davanti a una folla di circa duemila persone il presidente del Comitato bergamasco antifascista, Carlo Salvioni, ha ringraziato per l'affluenza e ha ricordato che «la Resistenza è come un secondo Risorgimento, i cui valori non possono essere dimenticati». Il senatore Antonio Pizzinato, presidente del Comitato regionale Anpi, ha parlato della scarsa presenza della Resistenza nei testi scolastici attuali e ricordato le tragedie bergamasche legate a quel periodo: quelle dell'Alben, di Cornalba, di Dalmine e Lovere, e il sacrificio di molti operai e donne, deportati e uccisi. «La Costituzione garantisce uguaglianza e pari dignità a tutti i cittadini - ha concluso - Mi auguro che si apra una nuova stagione in cui prevalga il rispetto della Carta. Ora e sempre Resistenza».

Le celebrazioni continueranno nel pomeriggio, con l'apertura di Palazzo Frizzoni al pubblico, e alle 21 all'Auditorium di piazza della Libertà, dove è prevista la proiezione del film «L'estate violenta» di Valerio Zurlini, in collaborazione con Lab 80.

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