Il vescovo Beschi sul tema del lavoro:
può costruire o distruggere la società

Un crocefisso di Terrasanta con la scritta «Grazie di cuore per il sostegno che ci ha saputo dare» e un bassorilievo in marmo rappresentante Gesù in preghiera, entrambi realizzati dai lavoratori, sono stati i doni al vescovo Beschi da parte dei dipendenti della Busetti di Bagnatica nel corso di un cordiale incontro che si è svolto martedì mattina in Episcopio.

I 50 dipendenti dell'azienda di Bagnatica, che fa capo alla Biesse di Pesaro, a Pasqua avevano scritto una lettera al Vescovo, spiegando i motivi della vertenza in corso (trasferimento a Pesaro per 32 persone per ristrutturazione aziendale, senza alternative) e chiedendo sostegno psicologico e morale. Il Vescovo Beschi aveva risposto con sollecitudine dicendosi anche disposto a incontrarli. L'incontro è avvenuto martedì, in un clima più sereno, dato che i delegati sindacali Cisl hanno raggiunto nel frattempo un accordo che sostituisce i trasferimenti con un programma di ammortizzatori sociali (due anni di cassa straordinaria e un piano di incentivi calibrati per tempistica e carichi familiari).

«Attraversiamo momenti difficili – ha detto mons. Francesco Beschi alla delegazione composta da una dozzina di lavoratori accompagnati dal segretario Cisl Ferdinando Uliano e dai rappresentanti sindacali Emanuele Fantini e Marco Fiorina - e benché nel complesso ciascuno stia cercando di fare il proprio dovere per uscire dalla crisi economica, ci stiamo rendendo conto di come il lavoro sia centrale non solo per l'aspetto economico, pur importantissimo, ma anche per costruire o distruggere il tessuto sociale».

«Le vostre parole – ha concluso il vescovo riferendosi agli interventi dei molti lavoratori che con semplicità gli hanno manifestato le proprie preoccupazioni – mi incoraggiano a tenere desta l'attenzione sul tema del lavoro come strumento di dignità personale e mezzo capace di edificare la comunità».

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