Il tifoso arrestato fuori dallo stadio:
«Sto facendo un tesina sugli ultras»

«Ho visto la partita con degli amici, a fine match stavo bevendo una birra fuori dallo stadio quando sono iniziati gli scontri: ho iniziato a correre e ho alzato sul volto la sciarpa per proteggere gli occhi dai lacrimogeni, ma non c'entro nulla con gli incidenti». Si è spiegato così, durante il processo per direttissima di lunedì 3 maggio, il tifoso bergamasco arrestato dopo la partita Atalanta-Bologna. Per il giovane, M.T. di 19 anni di San Giovanni Bianco, è stata decisa la convalida dell'arresto: rimesso in libertà senza alcuna misura cautelare, il processo è stato rinviato all'8 maggio su richiesta della difesa. Il ragazzo, incensurato, studia in un istituto della città ed è all'ultimo anno: «Quest'anno per l'esame di Maturità ho deciso di preparare una tesina sulla tifoseria ultras», ha detto a fine processo, tanto che l'arresto dopo la partita  suona quasi come una beffa.

Resta il fatto che è stato un dopo partita ad alta tensione quello che domenica pomeriggio ha seguito la sfida Atalanta-Bologna allo stadio comunale: pochi minuti dopo il fischio finale, infatti, un centinaio di ultrà atalantini ha attaccato le forze dell'ordine schierate attorno all'impianto sportivo. Sono volati sassi, bottiglie e bombe carta, di fronte ai quali i reparti hanno reagito con una carica di alleggerimento e il lancio di alcuni lacrimogeni. Lo scontro si è concluso con il fermo di tre giovani, che sono stati condotti in questura: il 19enne è stato arrestato, mentre gli altri due sono stati rilasciati in serata senza provvedimenti.

Durante la direttissima, il giovane residente a San Giovanni Bianco si è però difeso dichiarando di essersi trovato casualmente tra la folla di tifosi. Nelle violenze è rimasto ferito un funzionario della questura, che dopo l'esplosione di una bomba carta è stato raggiunto da una scheggia a un polpaccio. Altri agenti hanno riportato contusioni e, poco prima, durante l'intervallo tra i due tempi, anche un tifoso atalantino della curva sud è rimasto ferito: dal settore ospiti, secondo le ricostruzioni, un supporter emiliano avrebbe lanciato un bullone del diametro di 16 millimetri che ha colpito in pieno volto il tifoso avversario, provocandogli un taglio a un labbro.

I disordini in strada sono scoppiati verso le 17,30. Secondo le ricostruzioni, un centinaio di ultrà con il volto coperto da passamontagna, cappucci e sciarpe nerazzurre, è sbucato da via Dorando Petri, laterale di viale Giulio Cesare, e ha attaccato i reparti schierati all'incrocio con via Lazzaretto. Qualcuno era armato di spranga, altri avevano in mano pietre, bottiglie e bombe carta che hanno scagliato contro gli agenti e i militari. L'esplosione di una bomba carta ha ferito un funzionario della questura: è stato raggiunto al polpaccio da un scheggia, che gli ha provocato un taglio e un'ustione. Il poliziotto è stato accompagnato agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove gli sono stati applicati due punti, quindi è stato dimesso con una prognosi di otto giorni. Il raid è durato pochi minuti e si è interrotto dopo che le forze dell'ordine hanno reagito con una carica di alleggerimento e col lancio di lacrimogeni.

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