«Montezemolo non chiuda Valbona»
Il direttore Ongis scrive ai vertici

Cari Montezemolo e Della Valle,

mi permetto di farvi presente un problema che non è solo aziendale, ma che coinvolge la sofferenza di una valle già di suo isolata e sottoposta in questi anni a una serie di emarginazioni. Il tema è la ventilata chiusura della Meccanica Valbona srl di Vilminore, di cui voi siete proprietari. A prima vista, per numeri e fatturato, sembra una piccola realtà, ma in effetti – e questo lo dico anche a vostro vantaggio – è un polmone produttivo che è strategico per la Valle di Scalve. Anzi, l'azienda in questione è una delle tre fabbriche rimaste lassù, ai confini del cielo. È questo un caso in cui, nel vissuto quotidiano, l'azienda si identifica con il territorio, lo alimenta, lo sostiene, ma anche ne beneficia. Stiamo parlando di una comunità umana e lavorativa di soli 32 dipendenti, eppure – credetemi – sono 32 famiglie e rappresenta un grande patrimonio per i paesi di quell'area. È per questo che, cortesemente, vi inviterei, prima di chiudere gli impianti, a vedere e a toccare con mano cosa significa la Meccanica Valbona per la gente della Val di Scalve. E ad usare quella prudenza che qui appartiene allo stile di una popolazione. Scoprireste, forse a vostra insaputa, che è un piccolo mondo di straordinaria laboriosità che rende merito sia a voi sia a chi vi lavora, e vi trovereste dinanzi a una straordinaria valle baciata dalla natura che merita di essere vissuta e salvaguardata, sia nei boschi sia nelle ultime fabbriche rimaste, che sono ancora il segno di una memoria fatta di sudore e di fatica. È con questi sentimenti che mi rivolgo a voi, perché abbiate la consapevolezza di scelte che, anche se giustificabili sul piano meramente economico, rischiano di ferire irrimediabilmente una comunità orgogliosa di vivere nella propria terra.
Cordiali saluti

Ettore Ongis

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