«Insieme per via Quarenghi»
La Circoscrizione chiede aiuto

Serve un tavolo di lavoro permanente per via Quarenghi. Sono tutti d'accordo i consiglieri della prima circoscrizione: i gruppi consiliari sabato pomeriggio hanno sottoscritto il documento redatto dal presidente Trotta per chiedere all'amministrazione cittadina di chiamare a raccolta istituzioni, associazioni e comitati della zona per la stipula di un contratto di quartiere con il quale «portare a completa riqualificazione la via Giacomo Quarenghi».

Al consiglio straordinario, convocato in settimana, hanno partecipato una quarantina di cittadini residenti nella via, nonché l'assessore alle Politiche sociali del Comune Leonio Callioni e il consigliere incaricato al decentramento Francesco Benigni. «La proposta principale - ha riferito Trotta, introducendo il consiglio - è quella di far sedere attorno a un tavolo tutti coloro che, sotto diversi aspetti, si occupano dei problemi di questa via. La situazione che si è venuta a creare in via Quarenghi necessita di un approccio sistematico, collegiale, in cui ciascuno svolga il proprio compito alla luce di un progetto condiviso».

Quale sia la situazione emerge dai dati dell'Agenzia sistemi informativi del Comune di Bergamo. Per l'anno 2009, su 869 abitanti della via 390 sono stranieri (il 45,5%) e su 511 gruppi familiari quelli stranieri sono 244 (il 47,7%): un rapporto che non ha equivalenti in nessun'altra area del territorio comunale. Solo nell'ultimo anno la popolazione extracomunitaria è aumentata di 61 unità e quella italiana è scesa di 19.

La migrazione dei bergamaschi da via Quarenghi sembra riguardare soprattutto le famiglie, se è vero che su 250 allievi italiani iscritti all'anno scolastico 2007/2008 alla vicina scuola media Mazzi, oggi se ne contano soltanto 100. Lo stesso numero di quelli stranieri, anch'essi in calo del 50%; segno che la scarsa qualità della vita nella zona non è più un problema soltanto per le famiglie italiane, ma anche per le coppie straniere chiamate a decidere dove far crescere i propri figli.

Stesso discorso per le attività commerciali: quelle gestite da stranieri sono 30 contro le 10 che hanno un titolare italiano. E sono ben 12 i locali commerciali sfitti o non più in esercizio. Oltre ai dati demografici, ecco alcuni problemi della via, forse effetti di un tessuto sociale che ha perso ogni equilibrio: spaccio di stupefacenti, consumo di alcolici per strada, ubriachezza molesta, degrado e sporcizia. Il tutto accompagnato da un generale peggioramento della qualità dell'aria per la difficile circolazione in una strada che ha i lati lastricati di automobili in sosta vietata.

Il consiglio della circoscrizione chiede dunque di mettere insieme le forze e cominciare a fare squadra. Oltre a prefetto e questore, il documento approvato sabato verrà recapitato a Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, all'Asl, al rettore dell'Università, al dirigente scolastico della Mazzi, al vicario generale della diocesi, monsignor Pelucchi e a monsignor Carzaniga della vicina parrocchia di Sant'Alessandro in Colonna.

«Se la giunta dara l'ok all'istituzione del tavolo - ha concluso Trotta - gli interventi che verranno messi in atto per risolvere i problemi della via saranno finalmente coordinati. Alla repressione delle attività illecite, potranno affiancarsi quegli interventi effettivamente capaci di riqualificare la via». La proposta è quella di investire in politiche sociali a supporto della parrocchia e degli operatori socio-educativi della zona; di riequilibrare l'offerta commerciale attraverso la predisposizione di bandi per finanziare chi è intenzionato a investire nella zona; di rimettere in discussione la destinazione dell'immobile al civico 33, attualmente in reistrutturazione, ipotizzando convenzioni con l'Università di Bergamo per alloggi studenteschi.

Via Quarenghi deve tornare ad essere un luogo non solo frequentabile ma addirittura attraente, coerentemente con il suo inserimento all'interno del distretto commerciale Bergamo centro. La decisione ora spetta alla giunta Tentorio che, ricevuto il documento dovrà valutare se istituire il tavolo.
 Paolo Baggi

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