Cromo, diffida di Legambiente
per Pirovano e Formigoni

Legambiente diffida a Formigoni e Pirovano per il cromo esavalente nella falda acquifera. Dopo la recente chiusura di alcuni pozzi agricoli nella zona di via Bergamo a Treviglio, dovuti all'ampliarsi dell'inquinamento da cromo VI  nella falda della Bassa Bergamasca, l'associazione ambientalista della  Lombardia ha deciso di scendere in campo e di inviare una diffida al presidente della Regione, Roberto Formigoni, ed al presidente della Provincia, Ettore Pirovano, perchè ottemperino con urgenza a quanto di loro competenza in base alla legislazione regionale vigente

Nel testo della diffida Legambiente Lombardia fa notare come gli indizi di contaminazione fossero stati osservati anche in precedenza, nonostante non fossero eccedenti i limiti di legge, già nel 2001.

«Purtroppo - si legge nel testo - ancora oggi sussiste incertezza circa la fonte inquinante, sebbene se ne ipotizzi una possibile – ma non necessariamente esclusiva - nella ditta cromoplastica sita in Verdellino».
E prosegue: «Come era facile prevedere, con l'innalzamento di falda conseguente alle piogge primaverili l'inquinamento accelera la sua discesa verso Sud, e la settimana scorsa vengono chiusi nuovi pozzi agricoli a Treviglio, a Sud della Frazione Battaglie. Nel frattempo un piano di bonifica approntato dal Comune di Ciserano viene presentato, con il consenso degli altri Comuni, per il finanziamento della Regione, che prende tempo».
 
«In pratica, e nonostante le evidenze di un quadro allarmante e pericoloso per la salute dei cittadini, riteniamo che gli enti competenti – Regione Lombardia e Provincia di Bergamo – non abbiano assunto il ruolo che la legge affida loro»

Legambiente pertanto ha deciso di diffidare «le amministrazioni competenti, di Provincia e Regione Lombardia, ad adoperarsi e a mettere a disposizione le relative competenze nonché le risorse economiche necessarie affinchè:
-  si completi ed intensifichi il monitoraggio della contaminazione ai fini della caratterizzazione della falda e della sicura identificazione della/delle fonti di inquinamento
- si approntino le necessarie misure di messa in sicurezza, quali le barriere idrauliche, con la massima tempestività ed efficacia a fronte dell'evidente insufficienza delle misure in essere
- si provveda ad istruire le necessarie pratiche e a finanziare l'opera di bonifica proposta dal comune di Ciserano per conto dei Comuni interessati
- la Provincia assuma a pieno titolo il ruolo di coordinamento ai sensi e per gli effetti della legge regionale».

E l'associazione ambientalista minaccia anche ulteriori passi: «Ove tali condotte non venissero poste in atto con la dovuta tempestività, la scrivente associazione si riserva di intervenire presso le più opportune sedi, anche giudiziarie, a tutela della salute dei cittadini».

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