Soap box rally da record
In 50 mila sugli spalti

Il viale delle Mura stracolmo di persone con il fiato sospeso, e le stravaganti macchinine di legno che sfrecciano a tutta velocità. È questa l'immagine più bella che rimarrà impressa nella mente dei 50 mila che domenica 23 maggio hanno seguito la 39ª edizione del Soap Box Rally.

Il sole che bacia Città Alta, il viale delle Mura stracolmo di persone con il fiato sospeso, e le stravaganti macchinine di legno che sfrecciano a tutta velocità fra dossi, pozzanghere di schiuma e vasche d'acqua. È questa l'immagine più bella che rimarrà impressa nella mente dei 50 mila che domenica 23 maggio hanno seguito la 39ª edizione del Soap Box Rally - la più antica e pazza corsa delle macchine di legno del mondo - che per la prima volta nella sua storia ha anche ospitato una gara parallela di soap box firmate Ferrari; 15 veri e propri «gioielli d'ingegneria» che si sono sfidati sul percorso di 1.490 metri, da Colle Aperto a Sant'Agostino, per aggiudicarsi una delle prove del campionato soap box 2010 della casa automobilistica di Maranello.

Ad affascinare tutti gli spettatori, oltre che la gara scattata nel pomeriggio, è stata la fantasia con la quale i partecipanti hanno costruito le loro macchinine. Piuttosto singolare la soap box numero 34 costruita su una vera e propria vasca da bagno con quattro ruote di ferro, il volante di una vecchia Autobianchi, e pure la cabina doccia occupata da una bambola gonfiabile. Non è da meno la numero 37 chiamata «W gli alpini», completamente verde, con il tetto ricoperto dalla bandiera italiana e una penna gigante che spunta dal retrotreno. Un vero e proprio omaggio agli alpini di tutta Italia che hanno raggiunto pochi giorni fa Bergamo per l'adunata. Ha riscosso molto successo anche l'idea di Giancarlo Bardizza e Luca Bellicini di Romano di Lombardia che hanno progettato «L'eco Car» una soap box completamente ricoperta per tutto il telaio di pagine de L'Eco di Bergamo e dedicata simpaticamente al quotidiano bergamasco. Un vero e proprio dècoupage, realizzato nei minimi particolari, visto che sul cupolino del bolide si legge il titolo: «Ospedale in fiamme. Paura a Romano». «Fra progetto e costruzione abbiamo realizzato questa soap box in sei mesi - hanno raccontato i due romanesi - è un omaggio spontaneo al giornale della città che leggiamo molto spesso. Chissà che qualche giornalista de L'Eco non ce la chieda per arrivare ancora prima sulle notizie. Noi la possiamo prestare!».

Alla fine, il trofeo «Originalità» (riservato alla soap box esteticamente più fantasiosa, stravagante, e creativa ndr) è andato alla numero 35 denominata «Wanted» che ripropone un saloon costruito in legno del Far West risalente al XIX Secolo con bottiglie di vino, fucili, radio a tutto volume, e banco del bar. Per i due vincitori, Emilio Bandirali di Cenate Sotto e Mirko Morzenti di San Paolo d'Argon è la terza vittoria consecutiva per la miglior idea creativa: «Siamo senza parole ? hanno raccontato entusiasti ?. Per questa edizione avevamo in testa questa idea del Far West ed è stata vincente. Incredibile». La soap box «Wanted» si è anche aggiudicata il premio Gran Combinata davanti alla macchinina numero 38 «Renzo e Lucia», e la numero 33 «La Sarneghera». Al primo posto del premio Velocità, invece, si è piazzata la soap box «La careta», davanti a «W gli alpini» e «Bella Ciao».

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