Tassa rifiuti con iva incorporata
Federconsumatori pensa al Tar

Con disappunto apprendiamo che Bergamo è la prima città lombarda a interpretare la sentenza della Consulta che ha stabilito la non applicabilità dell'Iva sulla tariffa di igiene ambientale, in modo tale che nulla cambi in meglio per il contribuente.

Semmai sta succedendo qualcosa in peggio: + 11,5% per tutti i cittadini (mancata riduzione del 10% + aumento dell'1,5% accordato) e la mancata possibilità di detrarre l'imposta mascherata per coloro che svolgono attività produttive. Federconsumatori ritiene che i nostri Amministratori abbiano voluto essere iper-realisti; come quando decisero (ancora «primi» in Lombardia) di applicare il decreto Ronchi per la parte che imponeva la copertura totale dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico totale dei cittadini.

Allora l'attuale sindaco era assessore al Bilancio e fece «risparmiare» alle casse comunali una bella sommetta. Adesso ci dicono che non c'è alternativa al nuovo tributo, ma com'è possibile che in altre realtà l'alternativa sia stata trovata e il servizio continui ad essere svolto?

È plausibile che soltanto a Bergamo ci siano le capacità di risolvere un problema di portata nazionale come quello che la Corte Costituzionale ha evidenziato? Federconsumatori Bergamo fa notare che al prezzo pagato sinora (maggiorato dell'aumento riconosciuto dall'amministrazione ad A2A), si aggiungono anche i costi del personale comunale in forza all'Ufficio tributi che, per l'occasione, è stato rinforzato da quattro unità e dal costo della fatturazione che passa da A2A al Comune.

In attesa di sapere se i nostri hanno capito, anche, come devono essere resi i soldi relativi all'Iva indebitamente applicata negli anni scorsi e, conseguentemente, apprendere se Bergamo sarà «prima» nella restituzione del dovuto, Federconsumatori Bergamo sta valutando la possibilità di intraprendere il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
 Federconsumatori Bergamo

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