Paolo Impellizzeri, domenica
la sepoltura a Schilpario

I familiari, i colleghi e gli amici domenica alle 17 si ritroveranno a Schilpario, per salutarlo ancora una volta. Qui, nel piccolo cimitero nel cuore della Valle di Scalve, infatti, come suo desiderio, verranno tumulate le ceneri di Paolo Impellizzeri, già vicecaporedattore de «L'Eco di Bergamo», morto il 17 maggio scorso a 66 anni per le complicanze di una grave forma di diabete.

Paolo, infatti, aveva espresso il desiderio di restare nel paese scalvino dove trascorreva abitualmente le vacanze e dove si sentiva ormai di casa: vi arrivò la prima volta nel 1974 in taxi, e da allora vi tornò regolarmente. La sua ultima volontà è stata subito accolta dal sindaco e dai cittadini di Schilpario.

Paolo Impellizzeri, Ciccio come lo chiamavano affettuosamente tutti, ricordandolo anche come il «gentlemen del Balzer», per le sue abitudini, per oltre 40 anni ha raccontato il mondo e la Bergamo culturale. Arrivato a Bergamo da ragazzo insieme alla famiglia, frequentò il liceo classico Sarpi. Cominciò a collaborare al «Giornale del popolo» che divenne nel 1962 «Giornale di Bergamo».

Professionista nel 1967 (il primo bergamasco a superare l'esame di Stato introdotto per i giornalisti), fu poi a «Bergamo Oggi» e al «Giornale di Bergamo Nuovo». A l'«Eco», chiamato da monsignor Andrea Spada, di cui era buon amico, era stato nelle redazioni Provincia, Interni-Esteri, Cultura e spettacoli.

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