Fornovo, i funerali dell'operaio
«Ciao Marco, uomo aperto»

È stato celebrato domenica, nella chiesa parrocchiale di Fornovo, il funerale di Marco Ghilardi, il quarantacinquenne di Fornovo morto per un incidente in moto giovedì scorso. A presiedere la funzione è stato don Angelo Merisio, parroco di Fornovo, e don Antonio Aresi, zio della moglie Mary, in una chiesa gremita di parenti, amici, colleghi, conoscenti e compagni di scuola del figlio Daniel, studente che del liceo scientifico di Romano.

Oltre alla moglie e al figlio, Marco Ghilardi ha lasciato tre fratelli, Ornella, Maurizia e Agostino. Ricordato come un uomo sorridente, aperto e disponibile a diventare amico di tutti, Ghilardi per una tragica coincidenza è scomparso alla stessa età in cui morì anche suo padre. Numerosi anche i fiori giunti a ricordare il defunto, tanto che si è reso necessario accompagnare il corteo con un secondo carro funebre per portare le corone inviate.

Ghilardi lavorava alla Olvan di Lurano come operaio metalmeccanico e, nativo di Treviglio, si era trasferito a Fornovo vent'anni fa dopo il matrimonio con la moglie, nativa invece del paese stesso, dove era molto conosciuto per la sua simpatia e affabilità. Da giovane aveva militato in diverse squadre di calcio locali come la Zanconti e la Trevigliese.

La cerimonia è stata scandita dalle parole di don Angelo che ha invitato la famiglia «a pensare a Marco come a un uomo aperto che desiderava vivere e aiutare a vivere, un uomo giusto la cui morte è preziosa agli occhi di Dio. Marco era una persona carica di amicizia e Dio l'ha preso con se perché era già maturo per la vita eterna».

Al termine della celebrazione, don Antonio Aresi ha letto una lettera scritta dalla moglie e dal figlio per ringraziare le numerose persone che in questi giorni sono andate e trovarli, «nei cui occhi abbiamo visto una commozione sincera che ha alleviato almeno in parte il nostro dolore».

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