I negozianti: «Si facciano analisi
sensate e non sproloqui a vanvera»

«Leggiamo su L'Eco di Bergamo online le infelici espressioni con le quali si definisce l'operato della categoria dei commercianti e ci domandiamo se chi scrive (Federconsumatori, ndr) ha consapevolezza di quanto afferma:
"messa in scena degli pseudo saldi"
"consumatori costretti a subire costi esagerati"
"vendere merce a prezzi superiori"
 
Ma chi scrive è in grado di definire il valore dell'espressione "giusto prezzo"?
Nel giusto prezzo sa che oltre al costo della merce bisogna inserire gli stipendi dei dipendenti comprensivi di: tredicesime, quattordicesime, vacanze, permessi, malattie, Inps, Inail; servizi interbancari; interessi bancari; commercialista; costi vari di gestione; e un'infinita moltitudine di tasse?

Conosce la reltà economica del commercio o parla secondo stereotipi riproposti puntualmente a ogni inizio saldi?

Sarebbe meglio informarsi prima della reale situazione economica attuale, per esprimere analisi sensate e non sproloqui a vanvera che danneggiano ulteriormente una categoria vessata e in grande difficoltà».      

Un gruppo dei commercianti del centro

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