Dote regionale in ritardo
«Regole da rivedere»

Quest'anno i voucher del sistema doti della Regione Lombardia per il diritto allo studio sono in ritardo. Segnalazioni sono arrivate dagli enti accreditati che organizzano corsi Ifp e Learning week, ma anche dalle famiglie che ne hanno fatto richiesta, avendo Isee entro i parametri prescritti. Da Dalmine arriva la lettera di una mamma, Mirella Fossen, che dice: «Come moltissime altre famiglie ho presentato, entro il termine fissato, la domanda di dote per sostegno al reddito, ma a tutt'oggi nessuno tra le mie conoscenze, ha ricevuto risposta. Considerando che questi voucher hanno sempre una scadenza breve, mi chiedo come faremo a spenderli in tempo utile». La lettrice segnala anche alcune limitazioni, già indicate più volte anche dai Comitati genitori: «La dote deve essere spesa obbligatoriamente nei negozi convenzionati e per libri e materiale scolastico e informatico, una decisione presa dopo che si erano verificati abusi. Questo però obbliga a comperare testi nuovi e ad acquistare il materiale in blocco. Lo scorso anno, infatti, un supermercato convenzionato rifiutò di accettare voucher per l'acquisto di quaderni e penne a novembre, ritenendo finito il periodo scolastico».

Ormai è tempo di ordinare i nuovi testi, pagare le iscrizioni scolastiche, gli abbonamenti ai mezzi pubblici, ma sono tutti soldi contanti che le famiglie devono sborsare perché le società di trasporto non accettano i voucher a causa della commissione del 5% richiesta dalla società di gestione alla quale Regione Lombardia ha appaltato il servizio dote. «La scuola dove è iscritta mia figlia – continua la lettera di Mirella Fossen – prima accettava i voucher in pagamento del contributo d'iscrizione o per le gite, ora chiede i contanti per non sobbarcarsi l'attesa del recupero credito. So di altri istituti che chiedono ai genitori di anticipare i contanti che poi vengono restituiti quando i voucher sono pagati. Sono tutte cose che fanno desistere le famiglie dal richiedere ancora questo tipo di aiuto, in quanto alla fine è inconsistente, dato che non possono utilizzarlo. Spero che le regole di utilizzo possano essere riviste in modo da evitare gli usi impropri ma anche gli sprechi: in terza media mia figlia ebbe la dote per merito, allora era ancora un assegno. Potemmo metterlo da parte e usarlo per quello che davvero serviva. Come me, la pensano molti genitori».

Forse ora le doti arriveranno: dopo le rassicurazioni dell'assessore all'Istruzione e Formazione Gianni Rossoni in consiglio regionale, ieri anche la commissione Bilancio ha dato l'ok al rendiconto 2009 e all'assestamento di bilancio 2010 della Regione Lombardia. La manovra, che approderà in Consiglio a fine mese, mette a disposizione risorse autonome per circa 154 milioni di euro e destina fra l'altro 22 milioni di euro per la dote scuola.

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