La tragedia avvenuta a Vidolasco
Linda Scaburri studiava a Calcio

Viveva a Castel Gabbiano, nel Cremonese, ma studiava a Calcio, Linda Scaburri, la ragazza di 17 anni falciata e uccisa da un'auto condotta da un guidatore ubriaco - un 35enne anch'egli residente a Castel Gabbiano, ma originario di Mozzanica - la sera di mercoledì 21 luglio.

Di Castel Gabbiano anche gli altri tre ragazzini coinvolti nell'incidente: erano tutti in sella alle loro biciclette, quando l'auto è piombata su di loro. Linda è morta sul colpo: era l'ultima della fila di bici. Ora la piccola comunità piange per lei, e prega per un altro giovane, Nicolas Chiera, 15 anni, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Cremona: viaggiava davanti a Linda nella fila indiana, mentre altri due amici sono stati fortunatamente solo sfiorati.

La ragazzina viveva nel Cremonese ma studiava a Calcio, all'istituto professionale gestito dalla Fondazione Ikaros. «Linda era una ragazza seria e coscienziosa, ma allo stesso tempo dolcissima. Aveva subito colpito i docenti per la capacità di affrontare il percorso didattico con grande responsabilità. È così: Linda sapeva accogliere gli insegnamenti, ma allo stesso tempo instaurare ottimi rapporti con tutti i compagni di classe, dai quali era ben voluta», ricorda don Antonio Gamba, insegnante di religione dell'istituto dove Linda da settembre avrebbe frequentato il secondo anno di operatrice dei servizi amministrativi d'impresa.

Alessia Micheletti, «tutor» della classe frequentata dalla diciassettenne, racconta: «Era la rappresentante di classe, proprio per la sua personalità forte. Era una ragazza più matura della sua età, e un punto di riferimento anche per me, che poi affrontavo le eventuali problematiche tra studenti e insegnanti». Una ragazza dalle idee chiare, Linda: «Era solare, simpatica e allo stesso tempo seria e con un progetto in testa: quello di completare il corso triennale e quindi culminare gli ultimi due anni con il diploma di ragioniera. È terribile quello che è successo, fra noi resta un vuoto. Ed è certo che, per tutte le compagne di classe, lei sarà sempre da esempio».

Linda Scaburri abitava nella zona residenziale Sud di Castel Gabbiano, in una bella villetta di via don Luigi Cavaletti. Lì, dove venerdì sarà trasportata la salma (i funerali si svolgeranno sabato alle 17 nella parrocchiale), vivono papà Mario, muratore di 49 anni, la mamma Giovanna Cantù, casalinga di un anno più giovane e l'adorato fratello Francesco di 26 anni, anche lui muratore come il padre.

Proprio i genitori di Linda – cui ieri amici, parenti, conoscenti hanno cercato di portare il loro conforto in un via vai continuo – sono stati tra i primi ad accorre sul luogo dell'accaduto, dopo avere sentito il «tam tam» delle voci che riferiva di quattro ragazzi coinvolti. Avevano sospettato qualcosa, per loro è stato il dramma.

Linda era molto conosciuta: giovedì pomeriggio tutti la ricordavano per il suo contagioso sorriso e la disponibilità a dare un aiuto. «Era in prima linea nelle feste di paese, dove collaborava attivamente con l'organizzazione e mai si tirava indietro nell'aiutare, frequentava spesso il circolo ricreativo, per noi del paese un vero punto di ritrovo», hanno spiegato alcuni amici. «Linda era solare, di un simpatia coinvolgente e a scuola ineccepibile».

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