Lavori di restauro a San Pancrazio
Riportati alla luce i colori originari

Più bella e luminosa. Al termine dei lavori di restauro (entro l'autunno) la chiesa di San Pancrazio, antica parrocchiale affacciata sulla Corsarola in Città Alta sarà così. Sul piano statico il lavoro sulla volta è ormai concluso, come le operazioni per risolvere il problema dell'umidità di risalita; del tutto inattesa è stata invece la scoperta, durante il restauro dell'apparato decorativo affidato allo studio Traversi-Gabrieli, dei colori originari della chiesa, quelli di epoca barocca e tardo barocca, che i progettisti dell'intervento commissionato dalla parrocchia di Sant'Alessandro della Cattedrale (gli architetti Marco Paolo Servalli e Adele Sironi) – con la supervisione dell'architetto Giuseppe Napoleone della Soprintendenza ai beni architettonici della Lombardia – hanno ora deciso di recuperare sull'intero edificio.

«Si tratta – spiegano Servalli e Sironi – di fondi più uniformi di tonalità bianco-grigia che cambiano radicalmente la percezione della chiesa rendendola più luminosa e impreziosita solo dalla plasticità degli stucchi». Non solo, altre novità sono arrivate dal restauro delle cappelle e, in particolare, dall'intervento su quella dedicata ai Santi Martiri: «Asportate le sacre reliquie dal secondo altare di destra e rimosso il tessuto che rivestiva la parete – spiega Paolo Mazzariol, cui è stata affidata la consulenza sul piano storico – è venuta alla luce una ridotta porzione intonacata e affrescata che connotava la parete di fondo della cappella prima che la stessa assumesse l'attuale conformazione. In questo modo sono stati individuati almeno due, forse tre, livelli di supporto. Quello superiore raffigura la parte terminale di un'immagine sacra di cui si scorgono piedi, vesti e il piano di appoggio dei santi rappresentati. I colori sono vivaci, il tratto nitido, tutto si presenta in buono stato di conservazione; nella fascetta bianca inferiore, inoltre, si scorge un'iscrizione a caratteri gotici, mentre attorno si sviluppa un coronamento composto da campi trattati a finto marmo e da nastrini quadrilobati riferibili all'età del Marinoni (seconda metà del XV secolo, ndr). Un secondo strato, inferiore e quindi precedente, rivela, infine, tracce di un fondo giallastro con pennellate rosso-bruno, come a richiamare un tessuto; la base è delineata da uno zoccolo di colore giallo-arancione».

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