Si è spento Camillo Paganoni
l'oculista che amava l'Africa

Il professor Camillo Paganoni - bergamasco «doc», uno tra i più importanti oculisti italiani, personaggio di primissimo piano nel mondo del volontariato e della solidarietà, attivamente impegnato anche nella politica cittadina - è morto attorno alle 16 nella sua abitazione di via Sudorno. Il prossimo 12 agosto avrebbe compiuto 81 anni.

Camillo Paganoni era nato il 12 agosto 1929 e si era laureato in Medicina a Pavia nel 1953, conseguendo la specializzazione in oculistica nel 1956, allievo di Angelo Nicolato. Quinto degli otto figli dell'oculista Felice (che si era specializzato in Germania negli anni Venti) e di Maria Anna Donati, aveva scelto di continuare la tradizione di famiglia, «per pura passione», come disse festeggiando nel 2006 i cinquant'anni di professione.

Tra i più noti oculisti della sua generazione, consulente dell'Agenzia governativa Usa per la tutela della salute, nel 1977 era stato tra i primi a operare la cataratta utilizzando le lenti intraoculari. Una tecnica allora d'avanguardia che Camillo Paganoni utilizzò poi per oltre quarantamila pazienti.

Precursore dei prelievi e trapianti di cornea, fondò nel 1982 il Centro Oculistico Bergamasco, il primo a praticare le correzioni laser della miopia. Inserito nell'Istituto Palazzolo nel 1992, il Cob è dotato di sede autonoma dal 2003.

Libero docente di Oculistica, direttore del reparto specialistico dell'Istituto Palazzolo che era stato fondato dal padre Felice, il professor Camillo Paganoni nel 2002 era stato insignito della medaglia d'oro della Società italiana di oftalmologia.

Iscritto da sempre all'Azione Cattolica, e alla Democrazia Cristiana, nel 1960 fu eletto in consiglio comunale ma si dimise presto per dedicarsi alla professione e al volontariato. Seguì comunque la politica bergamasca, sempre restando fuori le correnti democristiane. Nel 1993, in piena tangentopoli, fu eletto segretario cittadino del partito. Erano anni molto difficili per la Dc e Paganoni ritenne di «non doversi tirare indietro» come dichiarò in un'intervista a L'Eco di Bergamo, convinto che il cattolicesimo democratico avesse ancora molto da dire.

Buon sportivo in gioventù, fu tra i fondatori del Centro Sportivo Italiano, del quale fu presidente per moltissimi anni. Nel 1989 fu insignito della Commenda dell'Ordine di San Silvestro dal vescovo Giulio Oggioni. Nel 2008 la Regione Lombardia gli conferì il Sigillo longobardo, riservato ai lombardi eccellenti, per la creazione dell'Associazione Amici dei popoli, ong di cooperazione internazionale. In quell'occasione, volle dedicare il premio ricevuto all'Africa. Aveva «scoperto» il continente e la sua gente lavorando come «volontario estivo» presso una missione in Rwanda, Rwamagana, e la bellezza e la durezza della vita africana gli erano entrate nel cuore.

Nel '74 il gruppo di volontari dei quali fa parte fonda l'Associazione Amici del Rwanda (che si trasformerà poi nel 1993 in ong Amici dei Popoli) e Camillo Paganoni ne diventa presidente. Le esperienze di aiuto sanitario, i viaggi in Africa e i progetti di cooperazione da allora punteggeranno la sua vita.

Torna periodicamente in Rwanda fino al 1988, poi si sposta nelle missioni in Congo. E' a Kinshasa con la moglie nell'agosto del 1998, quando scoppia la seconda guerra civile. Ancora in Congo, a Kikwit, nel 2003 inaugura e dona alla diocesi locale, in memoria dei genitori, Felice e Maria Anna, una clinica oculistica realizzata con la sua liquidazione professionale e il contributo di amici. Sarà il suo ultimo viaggio in Africa.

Il professor Paganoni era sposato con Emma Bottega, dalla quale ha avuto i figli Cristina, Paolo, Francesco e Giorgio.

I funerali saranno celebrati giovedì 29 luglio alle 14.30 nella chiesa di Santa Grata in Borgo Canale.

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