Gerosa, cade dalla poltrona
Muore villeggiante svizzero

Una tragica scomparsa rattrista l'estate di Gerosa. Antonio Fantini, meglio conosciuto come il «Curnì», era un pensionato svizzero che da innumerevoli anni ormai veniva in villeggiatura a Gerosa in Valle Brembilla ed è morto a seguito di un incidente domestico, accadutogli con tutta probabilità nella giornata di giovedì. L'anziano, che aveva di 80 anni, è stato trovato morto ieri mattina verso le 12 nella sua abitazione, riverso a terra su un fianco. Aveva mantenuto la residenza italiana, ma viveva La Chaux de Fonds. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che l'uomo, cadendo dalla sedia, abbia urtato lo spigolo del vicino camino.

«Siamo stati inviati dal 118, il quale ci ha informato di un probabile malore in casa di una persona - spiega Simone Capelli, caposquadra dei Vigili del fuoco di Zogno intervenuti sul posto - quando siamo riusciti ad entrare, forzando una finestra in quanto la porta era chiusa, abbiamo individuato subito la sagoma del signore riversa a terra, su un lato, e lì vicino a lui la sedia, anch'essa a terra. È probabile, ma ancora da accertare, che la morte sia stata causata dalla botta alla testa che l'uomo, cadendo dalla sedia, si è procurato urtando lo spigolo del camino poco distante. La casa era in ordine e l'anziano, già in rigor mortis, aveva ancora in mano il telecomando, come se, al momento dell'incidente domestico, avesse appena finito di sistemare la cucina e stesse quindi per mettersi a vedere la televisione».

Una serata comune a tante che purtroppo si è trasformata in tragedia. Sul posto, oltre a due cognati di Antonio Fantini, è arrivata un'ambulanza della Vab e un medico che non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. A dare l'allerta che forse era successo qualcosa all'anziano è stato un conoscente dell'oriundo di Gerosa, il quale, proprio venerdì mattina, avrebbe dovuto incontrarsi con Fantini in località Maroncella, ma, non vedendolo arrivare si è diretto verso la sua abitazione, che si trova in via Martiri 25, una località a circa due chilometri da Gerosa, vicino al passo che conduce in Valle Taleggio, la Forcella di Bura. Una volta davanti alla casa ha trovato la porta chiusa, una situazione non comune in quanto il pesionato amava sostare su una panca fuori casa, leggendo il giornale o conversando con qualche passante, quasi tutto il giorno. Non avendo risposta l'amico ha quindi dato l'allarme. Sul posto sono sopraggiunti i carabinieri della zona, i vigili del fuoco di Zogno e un'ambulanza del 118 e poco dopo anche le onoranze funebri. Antonio Fantini aveva 80 anni, era sposato con Angelina Salvi ed aveva tre figli. Era solito lasciare la Svizzera (viveva nel cantone di Neuchatel) per raggiungere la casa di residenza, dove trascorreva da solo tutte le vacanze, vicino alla Forcella di Bura, lì vi restava restava indicativamente da maggio a ottobre e lo raggiungevano figli e parenti durante i periodi di festa.

«Era un uomo tranquillo - ricorda il parroco don Francesco Poli - amava fare lunghe passeggiate, veniva sempre a Gerosa a piedi per fare la spesa, e leggeva tutti i giorni L'Eco di Bergamo prendendo il sole fuori casa». La salma si trova nella sua abitazione. I funerali si terranno domenica alle 10.30 per dare modo a tutti i parenti in Svizzera e nel resto della Lombardia di partecipare alle esequie.

Silvia Salvi

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