Cromo, il sindaco di Treviglio
sporge denuncia alla Procura

Resta alta l'attenzione sulla questione cromo esavalente, presente in tracce sempre maggiori nella falde acquifere dei comuni di Treviglio, Ciserano, Verdellino, Arcene e Castel Rozzone. Un inquinamento che preoccupa amministrazioni e cittadini, per il quale è sceso in campo con decisione il sindaco di Treviglio Ariella Borghi, denunciando la questione alla Procura della Repubblica di Bergamo.

Si tratta in effetti di un'integrazione alla segnalazione già presentata lo scorso 30 luglio, in cui si era chiesto alla Procura un intervento per accertare le responsabilità, allora ancora non ancora attribuite. La relazione dell'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente), datata 5 agosto e pervenuta al Protocollo del Comune di Treviglio il giorno successivo, ha invece evidenziato che le ultime analisi farebbero ricadere le responsabilità dell'inquinamento sulla «Cromoplastica International spa» di Verdellino, come del resto già riferito ampiamente dagli organi di stampa la scorsa settimana, ritenuta l'unico soggetto a cui addebitare la contaminazione della falda.

La ditta ha fatto sapere di riservarsi il perfezionamento di ulteriori accertamenti tecnici in ordine allo stato del proprio impianto e di avere in corso un piano di lavoro che comunicherà quanto prima agli Enti competenti.

Intanto il Comune di Treviglio si è mosso appunto rivolgendosi alla Procura della Repubblica. Il primo cittadino trevigliese ha spiegato: «Attendiamo ulteriori verifiche per avere le conferme- ha detto Ariella Borghi -. L'amministrazione comunale di Treviglio, nel caso in cui le conclusioni dell'Arpa vengano ribadite alla luce di nuove analisi e prove di confronto, chiederà al soggetto inquinatore il risarcimento dei danni provocati, capaci di minare la salute umana ma anche di creare allarme sociale».

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