Dopo la partita, Digos al «Baretto»
tensione con i tifosi «ultrà»

Otto poliziotti si sono presentati poco dopo la mezzanotte di venerdì 20 agosto al «Baretto» di viale Giulio Cesare, noto ritrovo della tifoseria atalantina, con l'intenzione di prendere provvedimenti nei confronti di un ultrà. La partita Atalanta-Vicenza era finita da un paio d'ora e nel locale c'era ancora una trentina di supporters nerazzurri, i quali non hanno esitato a manifestare le proprie rimostranze. Toni accesi e tensione alle stelle. S'è perfino sfiorato lo scontro fisico e, probabilmente, il tutto è dovuto a un disguido di natura informatica.

Gli agenti, osservando i filmati delle telecamere puntate sulla curva Nord, durante la gara avevano notato sulla balaustra della «Pisani» il giovane, che aveva rimediato il Daspo lo scorso campionato per aver esposto uno striscione contro Guarente. Convinti che non potesse stare in zona stadio e tanto meno dentro al Comunale, per via della diffida, i poliziotti dopo la partita hanno deciso di andargli a contestare la violazione del divieto. L'ultrà è però caduto dalle nuvole, giurando che lui allo stadio poteva andarci visto che il Daspo nei suoi confronti era stato annullato dal Tar con sentenza del 29 aprile scorso.

Spalleggiato dagli altri supporters presenti nel locale, il giovane ha cercato di opporsi all'invito dei poliziotti a seguirlo in questura. Sulla banca dati della polizia la sua posizione non era stata aggiornata, e dunque l'ultrà risultava ancora sotto Daspo. Il giovane non aveva ovviamente con sé la sentenza del Tar e aveva difficoltà a convincere gli agenti. Alla fine, quando ormai si era in piena notte, è stato avvertito il difensore del giovane, l'avvocato Federico Riva. Il quale è riuscito a recuperare il pronunciamento del tribunale amministrativo e a esibirlo ai poliziotti. Caso così chiuso - non senza difficoltà e qualche tensione - e arresto scongiurato. «Non c'è stato alcun parapiglia, è stata una normale attività di controllo da parte nostra, che si è conclusa senza alcun provvedimento», fanno sapere dalla questura.

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