Bergamo: sì a nuove case
ma con una quota sociale

Bergamo dice sì a nuove costruzioni, ma se conterranno una quota di «housing sociale», ovvero case alla portata dei ceti più in difficoltà. La linea era già stata dettata col Piano di governo del territorio (dove si stabilisce che almeno il 10% delle future edificazioni sia «dedicato»). Ora Palafrizzoni rilancia facendo da «sponsor» al bando del Piano casa appena aperto dalla Regione, che rende applicabile nel concreto il principio contenuto nel Pgt.

In pratica, fino al 30 settembre, gli operatori (privati, cooperative e terzo settore) potranno presentare i loro progetti al Comune (che si affiancherà per l'istruttoria), per candidarsi a ottenere i co-finanziamenti (che possono arrivare fino al 40%) stanziati dal ministero dell'Infrastruttura in presenza di determinati requisiti.

In particolare, chi realizzerà nuovi alloggi o intende recuperarne o acquistarne di vecchi, oltre a prevedere un numero adeguato di abitazioni «accessibili», dovrà garantire la fattibilità urbanistica e la rapida cantierabilità, nonché perseguire livelli elevati di efficienza energetica, sostenibilità ambientale e qualità abitativa.

L'operazione è stata presentata dall'assessore comunale alle Politiche della casa Tommaso D'Aloia, affiancato dal dirigente del settore Massimo Casanova e dal responsabile Gianluca Della Mea, «come un modo nuovo di interazione tra enti locali e privati, introducendo il principio della sussidiarietà, già sperimentato, ad esempio, nel piano ex Flam di Boccaleone, in corso di realizzazione con altri fondi, dove privato, no profit e Comune hanno collaborato».

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 31 agosto

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