Giovane accoltellata dal fidanzato
Il bimbo lo perse per altre cause

Non c'è nesso di causalità fra il fendente sferrato da Bouchta El Mouciqui e la morte del bimbo che la fidanzata portava in grembo da tre mesi. Lo ha stabilito l'esame clinico a cui è stata sottoposta Nicoletta Gaspani, 25 anni, di Capriate.

Non c'è nesso di causalità fra il fendente sferrato da Bouchta El Mouciqui e la morte del bimbo che la fidanzata portava in grembo da tre mesi. Lo ha stabilito l'esame clinico a cui è stata sottoposta Nicoletta Gaspani, 25 anni, di Capriate, la giovane che la notte fra il 28 e il 29 agosto scorso era stata rinchiusa nella stanza dove viveva il fidanzato marocchino e picchiata e accoltellata da quest'ultimo. La donna era stata portata agli Ospedali Riuniti in gravi condizioni e qui s'era scoperto che aveva perso il bambino che stava aspettando.

Il pubblico ministero, dopo che El Mouciqui era stato catturato, aveva contestato al marocchino il tentato omicidio e il sequestro di persona, attendendo la perizia medica disposta dal pm prima di formulare l'accusa di procurato aborto. Nei giorni scorsi i risultati degli esami clinici sono giunti in Procura. Secondo quanto trapelato, non ci sarebbe relazione fra il fendente e le botte subite da Nicoletta Gaspani quella notte e la morte del bimbo. Si tratterebbe dunque, di un aborto spontaneo avvenuto prima dell'episodio di Colognola e del quale la giovane non s'era ancora accorta. El Mouciqui evita così un ulteriore capo d'imputazione. Il marocchino resta in carcere con l'accusa di tentato omicidio e sequestro di persona.

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