Il Provveditorato «occupato»
I precari protestano per le nomine

«Disagi profondi nella scuola, buchi nelle graduatorie che risultano esaurite solo grazie anche ai tanti spezzoni di cattedre da poche ore, punteggi non caricati sulla propria classe di concorso e scarsa comunicazione tra provveditorato e scuola, e sindacati assenti, eccezion fatto per lo Snals».

Questi i punti da affrontare per i docenti precari di Bergamo che giovedì pomeriggio si sono autoconvocati all'Ufficio scolastico provinciale. «Dopo le nomine, decine di cattedre fantasma sbucano d'improvviso, e chi è tra i primi in graduatoria intanto ha già dovuto accettare spezzoni di poche ore in altre scuole... quando è andata bene», così si sfogano i precari che giovedì verso le 14 per un paio d'ore hanno puntato i piedi al Provveditorato «occupando» il cortile.

«Ogni anno siamo in balìa di nuovi decreti, riforme che cambiano le carte in tavola, siamo presi in giro da tutti quelli che dicono che è colpa di questo o di quel Governo, intanto a rimetterci siamo noi e soprattutto gli studenti», sottolinea una docente di matematica, precaria da dieci anni.

Intenzionati a non mollare e pronti a dar battaglia per i diritti negati, i docenti hanno ottenuto di essere ricevuti venerdì dal funzionario Pasquale Trotta e da alcuni responsabili del Provveditorato. «Dopo ore di discussione se ne sono lavati le mani», sottolineano con amarezza i precari che non si danno per vinti. «Smettiamola di dire che va tutto bene. Lunedì la prima campanella? Nemmeno ci saranno i professori. Quello che sta accadendo a Bergamo, e in tutta Italia, è sintomo di un profondo disagio». Leggi di più su L'Eco di sabato 11 settembre.

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