Slot machines, ladri scatenati
Guarda come sono rapidi

I videopoker, le macchinette elettroniche che si trovano ormai in moltissimi bar, da diversi mesi sembrano far gola ai ladri: tentano sempre più spesso di portarli via o, nel migliore dei casi, di svaligiarli. Soltanto negli ultimi due mesi sono stati una trentina i colpi di quella che è ormai ribattezzata la «banda del videopoker» un po' in tutta la Bergamasca.

Quasi ogni notte almeno un locale pubblico della provincia viene preso di mira dai ladri e sembrano ormai inutili tutti gli accorgimenti piazzati dai titolari dei locali per tentare di contrastare questo genere di furti.

L'ultimo tentativo di furto, risale alla notte tra mercoledì e giovedì: a Pontirolo Nuovo in sei hanno tentato di introdursi nel bar adiacente al distributore di carburante Agip, sulla provinciale Francesca. Il tentativo è per fortuna fallito.

Sempre nello stesso paese della Bassa c'è «Al centro», un altro tra gli ultimi bar della Bergamasca presi di mira dalla banda specializzata nei furti di videopoker. I gestori negli ultimi quattro anni hanno già subito ben quattro furti. Gli ultimi due dallo scorso gennaio e in entrambi i casi i ladri hanno preso di mira i videopoker che si trovano nel locale della bocciofila, adiacente al bar.

Ci sono ben sette telecamere che registrano 24 ore su 24: neppure questo ha fermato i ladri, che ogni volta - entrando in azione- causano anche  danni ingenti alla struttura. L'impianto di videosorveglianza ha registrato passo per passo l'«impresa» dei tre ladri, che hanno agito nel cuore di sabato notte, facendo leva sul fatto che attorno al locale ci sono poche abitazioni.

Nelle riprese delle telecamere piazzate dentro il bar di via Monti (e al vaglio dei carabinieri) si vedono i ladri raggiungere alle 3,53 una finestra sul retro, infrangerla con delle mazze, entrare, scassinare un cambiamonete (il bottino è tra i mille e i duemila euro) e poi darsi alla fuga a bordo di una Ford Escort station wagon, l'auto «preferita» da questo genere di ladri.

Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo del 17 settembre

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