Due cacciatori sparano a capriolo
La polizia provinciale li denuncia

Hanno sparato a una femmina di capriolo, uccidendola, ma sono stati scoperti dalla polizia provinciale. Così due cacciatori ventenni della Val di Scalve sono finiti nei guai, denunciati a piede libero con l'accusa di abbattimento di specie non cacciabile ed esercizio della caccia agli ungulati con munizione spezzata.

Il fatto è successo giovedì scorso. Una pattuglia del nucleo ittico-venatorio della polizia provinciale stava effettuando una vigilanza specifica nel comprensorio della Val di Scalve. Durante la perlustrazione gli agenti hanno individuato due persone che stavano effettuando una battuta di caccia con l'ausilio di un cane segugio.

Gli agenti, in particolare, avrebbero sentito il guaito del cane che inseguiva la preda e, dopo pochi minuti, un colpo di fucile proveniente dalla stessa zona. Utilizzando i cannocchiali e i monocoli ad alta definizione in dotazione al Corpo, gli agenti del nucleo ittico-venatorio hanno iniziato un monitoraggio allo scopo di seguire i movimenti dei due cacciatori sospetti, fino a notare un fuoristrada che usciva dal bosco in località Paghera, immettendosi sulla strada provinciale che porta ad Azzone.

Seguendo il mezzo, gli agenti sono arrivati a individuare un'abitazione sospetta e si sono appostati in attesa del momento giusto per intervenire. Dal garage sono usciti i due giovani sospetti, che per alcuni minuti si sono mossi fra la casa e la strada adiacente, come per assicurarsi di essere al riparo da occhi indiscreti. Uno dei due è rientrato in garage, uscendovi poco dopo con un grosso zaino in spalla. In questo frangente sono sbucati gli agenti, che hanno bloccato i due e li hanno perquisiti.

I giovani, senza opporre resistenza e collaborando, hanno subito ammesso le loro responsabilità e condotto gli agenti dentro l'abitazione dove, in un locale, si trovava appesa e già parzialmente scuoiata la carcassa di un esemplare femmina di capriolo, sulla quale risultavano evidenti i fori dei pallini da caccia.

I due cacciatori sono stati denunciati per aver ucciso un esemplare appartenente a specie non cacciabile (il capriolo lo è solo previa autorizzazione nell'ambito della caccia di selezione) e per di più utilizzando pallini (i cacciatori autorizzati possono abbattere l'animale solo con carabine a palla unica).

«Esprimo compiacimento - ha dichiarato l'assessore alla Polizia provinciale, Fausto Carrara - per questo ulteriore intervento antibracconaggio: l'attività di prevenzione e controllo è continua su tutto il territorio e l'impegno per la tutela del nostro patrimonio faunistico è massimo».

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