Finto finanziere rapinò gioielliere
finisce in manette un 57enne

È considerato il mandante di una rapina a Firenze del 2000 ai danni di un gioielliere ebreo che ha fruttato oltre 900 milioni di vecchie lire. È stato arrestato lo scorso 11 settembre dalla squadra «Catturandi» del Nucleo operativo dei carabinieri di Bergamo Maurizio Signorelli, 57enne originario di Carobbio degli Angeli ma residente ad Almenno San Bartolomeo. Le manette sono scattate mentre l'uomo stava lavorando in un'azienda della zona di Almenno: il bergamasco è rimasto sorpreso dell'arresto che non si aspettava dopo che una condanna di 7 anni, un mese e 21 giorni per rapina, sequestro di persona e porto abusivo era passata in giudicato.

Secondo le forze dell'ordine, Angeli, insieme a un complice di origine israeliana e ad altri malviventi, lo scorso 8 settembre del 2000 avrebbe compiuto un colpo milionario a Firenze. Tre banditi sarebbero entrati nel laboratorio del gioielliere ebreo travestiti da militari della Guardia di Finanza. Con un falso mandato avrebbero quindi perquisito il laboratorio portando via gioielli per un valore di 900 milioni di vecchie lire, 7 milioni di lire in contanti, oro e pietre preziose che il gioielliere custodiva nel laboratorio per i suoi clienti e numerose chiavi di cassette di sicurezza. Della banda, composta dai tre malviventi e da altri complici, la polizia aveva subito catturato due banditi, continuando le ricerche per scovare gli altri responsabili. Tra questi farebbe parte anche Signorelli arrestato ora con l'accusa di rapina, sequestro di persona e porto abusivo di armi.

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