Cronaca / Valle di Scalve
Mercoledì 13 Ottobre 2010
Val di Scalve, in un monologo
la tragedia della diga del Gleno
Verrà messo in scena in anteprima venerdì 15 ottobre, a Villa Crespia di Adro, in provincia di Brescia, il monologo «Gleno» che il giornalista Emanuele Turelli ha dedicato alle vittime del disastro della diga. Turelli, che nel 2003 aveva curato un'inchiesta per il Corriere della Sera, dopo anni di raccolta di testimonianze e ricerca di documenti ha messo su carta l'atto unico che si ripromette di essere la storia vera del crollo della diga che, il 1° dicembre 1923, seminò morte e distruzione in Valle di Scalve e Valle Camonica.
L'imponente struttura di sbarramento delle acque venne realizzata tra il 1916 e il 1923, e con i suoi 260 metri di lunghezza doveva servire a contenere i sei milioni di metri cubi d'acqua raccolti nel lago artificiale, che si estendeva alle sue spalle per 400 mila metri quadrati, alimentato dai torrenti Povo, Nembo e affluenti minori. Una diga ad archi multipli, realizzata a 1.500 metri di quota dalla ditta Viganò su progetto dell'ingegner Santangelo, la cui enorme massa d'acqua contenuta avrebbe dovuto generare energia elettrica nelle centrali di Bueggio e di Valbona. Erano le 7,15 del mattino di sabato 1° dicembre 1923 quando il pilone centrale della costruzione cedette e le acque sbarrate dalla diga si riversarono, in meno di 15 minuti, sulla vallata sottostante fuoriuscendo da una bocca larga una sessantina di metri.
L'onda di morte investì e distrusse gli abitati di Bueggio, Dezzo, Garzone, Boario e Corna di Darfo per poi placare la sua furia nelle acque del lago d'Iseo. Per poter ricostruire quanto avvenne Emanuele Turelli si è affidato, oltre che ai racconti di testimoni superstiti, della documentazione contenute nel cd rom «La Diga del Gleno», che la biblioteca «Manara Valgimigli» di Vilminore aveva deciso di produrre in occasione dell'80° anniversario del disastro. Il monologo «Gleno», in anteprima ad Adro con possibilità di partecipazione esclusivamente a invito, sarà poi riproposto al centro congressi di Darfo Boario Terme l'1 e il 2 dicembre.
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