La fiaccolata per ricordare Silvia
Al corteo cinquecento persone

Circa cinquecento persone, quasi tutte donne, hanno partecipato venerdì sera a Treviglio alla fiaccolata per ricordare Silvia Betti, la quarantottenne uccisa martedì mattina dal marito Luigi Marenzi con nove coltellate. Il corteo silenzioso si è formato in piazza della Repubblica alle 21, dinanzi al condominio del civico numero 2: qui la coppia abitava in un appartamento del piano rialzato dove alle 6,20 di martedì si è consumata la tragedia.

L'iniziativa è stata organizzata dallo «Sportello donna», il centro di ascolto e consulenza contro le violenze che ha sede a Treviglio ed è gestita dalla cooperativa «Sirio» nel rispetto di una convenzione stabilita dieci anni fa con il Comune. Tanti i lumini accesi davanti al cancello dello stabile, portati spontaneamente dai partecipanti alla fiaccolata, alcuni dei quali provenienti da fuori città. Tra la gente anche le rappresentati dell'associazione «Aiuto donna» di Bergamo e diversi esponenti bergamaschi della politica provinciale e regionale.

Non è mancata la partecipazione del sindaco Ariella Borghi, di alcuni assessori, consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. Il corteo è stato aperto da un grande striscione con riportata la scritta «Silvia, il nostro silenzio è un urlo di dolore», sorretto da alcune donne vittime di violenze e maltrattamenti da parte dei loro mariti. Guidato e chiuso dagli agenti della polizia locale e del commissariato, il corteo ha percorso il tragitto di circa due chilometri che collega piazza della Repubblica a piazza Garibaldi, transitando lungo parte della prima circonvallazione, per poi entrare in via Roma e portarsi davanti all'ex palazzo Upim, dove quattro partecipanti alla fiaccolata hanno letto un pensiero rivolto a Silvia Betti e a tutte le donne.

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