Il vescovo Lino compie 80 anni
«Ringrazio Dio per i suoi doni»

Il vescovo ausiliare emerito Lino Belotti compie martedì 80 anni. È infatti nato a Comenduno di Albino il 19 ottobre 1930 in una famiglia numerosa di undici figli. Viene battezzato col nome di Bortolo, ma è sempre stato chiamato Lino. Dopo le elementari entra nel Seminario diocesano, poi nella Comunità missionaria del Paradiso, fondata a Bergamo nel 1949 dal vescovo Adriano Bernareggi e da don Fortunato Benzoni per aiutare le diocesi con scarsità di clero e per essere presenti fra gli emigranti.

È ordinato sacerdote il 12 giugno 1954 dal vescovo Giuseppe Piazzi. Le prime destinazioni come prete paradisino sono nella diocesi di Comacchio, coadiutore in 2 parrocchie e poi parroco a Goro di Ferrara, sul delta del Po. Nel 1966 passa in Svizzera come cappellano fra gli emigranti e poi direttore dei missionari per gli emigranti italiani, condividendo i grandi problemi creati dalla lontananza dalla patria e dalla famiglia.

Nel 1981 torna a Bergamo, eletto superiore della Comunità missionaria del Paradiso, incarico che ricopre tuttora. È membro del Consiglio presbiterale diocesano e dal 1987 al 1996 è a Roma, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana. Nel 1996 viene scelto come vicario generale dal vescovo Roberto Amadei. Il 15 maggio 1999 è nominato vescovo ausiliare e riceve la consacrazione episcopale il 29 giugno successivo in Cattedrale. Dal 2002 al 2008 è presidente della Commissione per le migrazioni della Cei e nel 2005 anche membro del Pontificio Consiglio della pastorale dei migranti e gli itineranti. Il 22 gennaio 2009, la Santa Sede accetta le sue dimissioni da vescovo ausiliare per raggiunti limiti di età.

Il vescovo Beschi lo conferma vicario generale fino al 16 ottobre 2009. «Vivo il mio 80° di vita con la parola “grazie” – confida il vescovo Belotti –. Grazie al Signore per i doni e la salute che ho ricevuto. Grazie alla diocesi di Bergamo che tanto amo e che continuo a servire. Grazie ai vescovi che ho servito, a tutti i sacerdoti, religiose e laici. Grazie alle tantissime persone che ho incontrato nella mia vita».

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