In 4 giorni ritardi per 2 ore e mezza
Il treno dei record infiamma i pendolari

Quasi 150 minuti, due ore e mezza, di ritardo in arrivo a Milano Centrale per i primi quattro giorni di questa settimana per il treno 2090 che ferma nella Bassa, a Treviglio e a Romano. Si tratta di un record per questo convoglio che parte da Venezia all'alba.

Quasi 150 minuti, due ore e mezza, di ritardo in arrivo a Milano Centrale per i primi quattro giorni di questa settimana per il treno 2090 che ferma nella Bassa, a Treviglio e a Romano. Si tratta di un record per questo convoglio che parte da Venezia all'alba per arrivare alle 8.45 a Milano Centrale; un treno affollatissimo nella tratta tra Brescia e Milano con carenza cronica di carrozze e di posti a sedere.

«I giorni dal lunedì al giovedì di questa settimana sono stati disastrosi quanto a puntualità per un totale di due ore e mezza di ritardo cumulato in arrivo alla Centrale; una media di quasi 40 minuti di ritardo per viaggio: E' lo stesso tempo che il treno dovrebbe impiegare per andare da Romano e Milano e superiore al tempo di viaggio previsto tra Treviglio e il capoluogo lombardo» sottolineano alcuni rappresentanti dei pendolari per dire: «Che ci facciano sapere se l'andazzo di questo treno sarà quello di questi giorni o se hanno in testa qualche provvedimento per riportarlo alla normalità. Ci possono essere ritardi per il maltempo o altre cause non prevedibili, ma ieri mattina ( giovedì) tramite altoparlante sul treno ci hanno detto che eravano in ritardo per colpa di un convoglio precedente che si era guastato».

I viaggiatori si lamentano anche del continuo passaggio sui treni di nomadi con bambini piccoli in braccio e che chiedono soldi ai viaggiatori. «Ieri sul treno delle 16.25 per Verona sono passati due volte a distanza di pochi minuti. Sono organizzati, salgono a Treviglio e scendono a Pioltello e viceversa , oppure viaggiano tra Pioltello e Bergamo» sottolinea un viaggiatore che non vuole essere citato per aggiungere che «Ci sono regolamenti e norme che vietano l'accattonaggio sui treni e mi domando perché non vengano fatti rispettare da chi ha l'autorità per farlo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA