Testimone di un omicidio
ora Birof cerca un nuovo padrone

Lo sguardo di Birof è rassicurante. I suoi occhi, poco meno di un mese
fa, hanno ripreso le drammatiche sequenze dell'accoltellamento mortale
di Silvia Betti, la sua proprietaria, per mano del marito Luigi Marenzi.

Lo sguardo di Birof è rassicurante. I suoi occhi, poco meno di un mese fa, hanno ripreso le drammatiche sequenze dell'accoltellamento mortale di Silvia Betti, la sua proprietaria, per mano del marito Luigi Marenzi. Ma Birof, come testimone, non può essere ascoltato: è infatti uno dei due cani che la mattina di martedì 12 ottobre si trovavano nell'appartamento di Treviglio, in piazza della Repubblica 2, dove si è consumata la tragedia.

Meticcio di 11 anni, Birof si trova ora ospitato nel canile della cooperativa «Amici degli animali» di Calvenzano, in attesa di essere adottato: dal 14 ottobre, due giorni dopo il tragico episodio, è nel box numero quattro. Più fortunata è stata Zara, labrador di cinque anni che si trovava nel luogo del delitto e già ha trovato una nuova padrona: Zara è ben accudita a Milano dalla signora Graziella, amica di Wilma Ricci, l'anziana madre della quarantottenne uccisa dal coniuge.

Ma Birof non dispera, favorito da un carattere buono e non aggressivo, attende di essere affidato a qualcuno. È la speranza di Angela Terni, presidente e cofondatrice del canile di Calvenzano, aperto dal 1978: «Birof era stato affidato inizialmente al canile sanitario di Urgnano – spiega –, poi il Comune di Treviglio ce lo ha dato in carico e noi proseguiamo nell'ospitarlo, ma sarebbe tanto bello che qualcuno, sensibile e amante degli animali, potesse un giorno prendersene cura, perché siamo di fronte a un cane veramente buono».

Per conoscere la storia di Birof leggi L'Eco di Bergamo del 9 novembre

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