Opere d'arte per l'housing sociale
Il bando aperto dal 22 novembre

«Qui l'arte è di casa»: bando aperto da lunedì 22 novembre. Un progetto per coniugare l'arte e l'architettura, soprattutto quando quest'ultima è pensata per l'housing sociale. È l'iniziativa che vede lavorare insieme Comune e Gamec.

«Qui l'arte è di casa»: il bando aprirà lunedì 22 novembre. Un progetto per coniugare l'arte e l'architettura, soprattutto quando quest'ultima è pensata per l'housing sociale. È l'iniziativa che vede lavorare fianco a fianco il Comune e la Gamec, la galleria d'arte moderna e contemporanea.

Sei luoghi, sei artisti e un unico obiettivo: fornire attraverso l'arte un valore aggiunto all'abitare, con opere d'arte da inserire negli spazi aperti dei nuovi progetti di edilizia popolare. Il progetto punta infatti a realizzare sei interventi di architettura urbana in altrettante zone della città.

Ciascuna opera, creata da un artista dedicato, proporrà un progetto d'arte «site specific», ovvero appositamente progettato per il luogo che lo ospiterà, tenendo quindi conto del contesto urbano e paesaggistico, nonché della storia del posto.

Le aree interessate saranno: via Ruggeri da Stabello, via Rota-Bellini, via Promessi Sposi, via Moroni-Guerrazzi, piazza Aquileia e via dell'Azzanella. Per ognuna di queste zone - e quindi per il relativo vincitore del bando - saranno stanziati 40 mila euro che comprenderanno tutte le spese, dall'ideazione alla messa in campo del progetto.

Il bando - che chiuderà il 21 gennaio 2011 - sarà di carattere internazionale e rivolto a giovani artisti con un'età compresa tra i 25 e i 45 anni. A decretare i vincitori sarà chiamata una commissione che agirà in tre momenti: selezionerà i curricula di 60 artisti, da questi ne sceglierà una dozzina per l'ideazione di altrettanti progetti abbinati ai sei interventi e quindi stabilirà i sei vincitori che si occuperanno della vera e propria creazione.
Maggiori informazioni sul sito del Comune www.comune.bergamo.it , nella sezione dedicata alle politiche della casa.

Mario Scaglia, presidente della Gamec, ha sintetizzato il pensiero generale: «È una bella iniziativa perché è dedicata ai giovani artisti che sono il nostro futuro sul piano culturale. I monumenti non saranno fini a se stessi, ma tenderanno a favorire una maggiore organizzazione degli spazi e si integreranno nel territorio».

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