Le minoranze in Comune:
limiti allo sviluppo dell'aeroporto

Le minoranze in Comune hanno chiesto al sindaco e alla Giunta di limitare lo sviluppo dell'aeroporto non oltre a quanto prevede l'attuale piano e di discutere l'argomento «curve isofoniche» prima della loro approvazione.

Tutte le minoranze in Comune hanno chiesto al sindaco Tentorio e alla Giunta di limitare lo sviluppo dell'aeroporto di Orio al Serio non oltre a quanto prevede l'attuale piano e di discutere l'argomento delle curve isofoniche prima della loro approvazione il 22 novembre.

Il documento è stato firmato da Roberto Bruni per la lista Bruni, Elena Carnevali per il Pd, Vittorio Grosso per l'Idv, Giuseppe Mazzoleni per l'Udc e da Pietro Vertova per Indipendenti-Verdi. Le minoranze sottolineano che l'attuale piano di sviluppo prevede un limite massimo di 68.570 movimenti annui.

Considerato che al momento siamo a circa 65.000 movimenti annui per 7 milioni di passeggeri e che da più parti si è auspicato un ulteriore, considerevole aumento del traffico (si parla addirittura di 11 milioni di passeggeri), le minoranze esortano sindaco e Giunta a non superare il limite di 68.570.

L'ha ribadito con forza l'ex sindaco Roberto Bruni: «Sento troppo spesso parlare di uno svilupo incontrollato, ma c'è un piano che va rispettato e il limite massimo deve essere considerato assolutamente invalicabile. Nella popolazione c'è un giustificato allarme».

Inoltre lunedì 22 novembre c'è all'ordine del giorno l'approvazione delle curva isofoniche. Con l'approvazione, lo sviluppo dell'aeroporto di Orio avrà precisi paletti sul versante più delicato e impattante: quello dell'inquinamento acustico. Tre zone, livelli di decibel non superabili e obblighi a carico dell'ente gestore, Sacbo, che ha accettato la proposta frutto di un confronto durato mesi.

Curve che garantiranno una più equa ripartizione dei movimenti tra est e ovest, anche se alla fine Colognola è inevitabilmente destinata a pagare un prezzo più alto degli altri. Ebbene, le minoranze chiedono che dell'argomento si parli in una seduta dalla 2ª Commissione prima dell'approvazione, possibilmente venerdì 19 novembre.






Un dato per far capire che Orio non è un caso eccezionale: Ciampino ha approvato le curve solo pochi mesi fa. E il riferimento allo scalo romano non è casuale, perché insieme ad Orio è quello che ha registrato la maggior crescita frutto dei low cost, con conseguenti problemi ambientali e sollevazione dei residenti. Ed è anche quello che Colognola ha preso come modello di (presunta) riduzione di voli una volta approvate le curve: presunta perché in verità le cose stanno proseguendo come prima. Nel caso di Orio le curve appena approvate sottendono una più equa ripartizione dei movimenti rimanenti tra est e ovest. Ci sembra giusto: se l'aeroporto è nel contempo una risorsa ed un problema per il territorio, tutti se ne devono fare carico in proporzione. Dove possibile. Perché comunque è innegabile che alla fine Colognola paghi un prezzo più alto degli altri, e l'amarezza dei residenti è comprensibile. Vero che Sacbo è ora obbligata a insonorizzare e climatizzare le abitazioni, ma diciamolo chiaramente, non è comunque un bel vivere. Altrettanto chiaramente va però detto che l'alternativa era continuare nella deregulation, senza limiti alcuni: tornare alla situazione del 2003, come chiede il Comitato, appare francamente difficile. Il che non nega comunque il loro pieno diritto di continuare nella battaglia. C'è però una cosa che nessuno può dire agli abitanti di Colognola: quella di fare silenzio chiusi nelle loro case isolate e al fresco, pensando in questo modo di aver saldato i conti una volta per tutte. Le curve isofoniche sono rivedibili ogni due anni e quindi c'è l'obbligo (morale e non) di migliorarle, di trovare soluzioni sempre migliori per il decollo, la virata e tutto quanto tecnicamente possibile per alleviare un disagio che esiste. E questo non può negarlo nessuno. Così come la necessità di un'indagine epidemiologica e di ogni approfondimento atto a tastare il polso della salute del quartiere. L'indagine Arpa sull'inquinamento atmosferico ha dato risultati confortanti, e non ci permettiamo di mettere in discussione il lavoro di professionisti. Ma se è vero (e lo è) che Colognola sopporta più di altri i disagi dell'aeroporto, allora anche l'attenzione deve andare di conseguenza. Per questo il via libera alle curve isofoniche deve essere solo l'inizio.D. N.

n punto fermo c'è. Potrà non piacere, ma adesso c'è. Con
l'approvazione delle curve isofoniche, lo sviluppo dell'aeroporto di Orio
ha precisi paletti sul versante più delicato e impattante: quello dell'inquinamento
acustico. Tre zone, livelli di decibel non superabili e obblighi a carico
dell'ente gestore, Sacbo, che ha accettato la proposta frutto di un confronto
durato mesi. E di un'attesa di anni. Per quale motivo si è arrivati a questa
situazione solo ora e non in parallelo alla crescita esponenziale di Orio
passato da 3 a oltre 7 milioni di passeggeri nel giro di pochi anni? Perché
il settore aeroportuale ha vissuto in questi anni in una sorta di deregulation.

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