Resta appesa alla portiera
per inseguire le taccheggiatrici

Si è attaccata alla portiera aperta, rimanendo in bilico con i piedi appoggiati dentro l'abitacolo, e così ha percorso oltre cento metri, lungo la trafficata strada provinciale Francesca, prima di mollare la presa. Il tutto, per impedire la fuga di due taccheggiatrici.

Se l'è vista brutta, mercoledì pomeriggio a Verdellino, la titolare di origine cinese dello spaccio «Max Bazar», aperto da appena due mesi lungo la provinciale. Per fortuna, a parte uno strappo muscolare, la donna non ha riportato ferite, ma solo tanto spavento.

L'episodio si è verificato intorno alle 16,30, quando nel negozio sono entrate due giovani donne dell'Europa dell'Est, sui trent'anni, con due grosse borse. Dopo aver trascorso parecchio tempo tra gli scaffali del bazar, si sono poi dirette verso l'uscita, con le borse cariche di vestiti e altri accessori, ma, passate davanti al sistema elettronico antitaccheggio, è scattato l'allarme. A questo punto la titolare è uscita nel parcheggio, intimando loro di rientrare nel negozio, ma le due donne sono salite su una Punto nera.

Inutili i tentativi della proprietaria di convincerle a scendere: queste hanno ingranato la marcia e sono partite, mentre la giovane cinese si è trovata a percorrere oltre cento metri attaccata alla portiera rimasta aperta, ma con i piedi puntati all'interno dell'auto.

Arrivate alla rotatoria vicino al Mercatone Uno, l'auto ha rallentato, permettendo alla cinese di scendere. Poi sul posto sono intervenuti i carabinieri di Zingonia. Il bottino si aggira sui 200 euro.

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