Bagarre sui limiti di volo
«Fissiamo un tetto»

Sconcertante. Non c'è altro aggettivo per definire la seduta della 2ª Commissione sull'aeroporto di Orio. Sul tavolo tre ordini del giorno, due del centrosinistra e uno del centrodestra. In più versioni. Una discussione contorta e un finale quanto mai confuso. Un po' come le posizioni sul futuro dello scalo.

Il casus belli sta nel numero di movimenti, il famoso tetto di 68.750 fissato dalla Valutazione d'impatto ambientale del 2003. Il centrosinistra chiede che non venga superato. Dall'altra parte però riconosce il fondamentale valore dello scalo per l'economia bergamasca e l'occupazione, convinto che uno stop ai movimenti non abbia ripercussioni su questi fattori.

Solo che il centrodestra non è per niente convinto del tetto ai movimenti. O meglio, nella prima versione dell'ordine del giorno presentato da Francesco Benigni sì, visto che si legge testualmente «contrastare ogni ipotesi di ulteriore sviluppo»: nella seconda (cambiata per pressioni interne al centrodestra) no, perché si parla di «subordinare ogni ipotesi di sviluppo alla presentazione di un nuovo studio d'impatto ambientale».

Apriti cielo: il centrosinistra esplode e comincia un balletto di accuse e controaccuse a tratti semplicemente isterico.

Da lunedì si replica in aula, si spera con idee più chiare.

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